Ospite a Radio Kiss Kiss Napoli, il presidente del Napoi, Aurelio De Laurentiis, ha espresso tutto il suo disappunto contro le parole dette dal sindaco Luigi de Magistris, il quale ha sostenuto che la società azzurra non ha presentato un’offerta seria al Comune per iniziare i lavori per un nuovo Stadio San Paolo. Il patron del Napoli ha detto di essere rimasto basito da tali affermazioni, affondando il colpo sostenendo che lo “Stadio San Paolo è un cesso”, che si vergogna di entrarci.
Aurelio De Laurentiis contro Luigi de Magistris
Queste le parole dette ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli dal patron azzurro: “Ho letto stamattina delle parole del sindaco De Magistris. Sono rimasto spaesato da queste parole. Il signor sindaco De Magistris, qualche mese fa, è venuto a cena con me a Roma e gli ho spiegato tutti i miei programmi per lo stadio. Gli ho spiegato che avrei messo a disposizione 20 milioni di euro per questi lavori, ed era felicissimo. Ci siamo stretti la mano ed abbiamo trovato l’intesa. Dopo questo incontro ho iniziato a ricercare persone competenti per eseguire questi lavori, alla fine ho scoperto che lo Juventus Stadium era stato fatto dall’architetto Zavanella, l’ho chiamato subito ed abbiamo trovato un accordo con lui. Per queste cose, chiaramente, occorre seguire un lungo iter burocratico tra studio di fattibilità ed altre pratiche richieste per questo tipo di interventi. L’ultima parola spetta sempre al Comune per approvare questo tipo di progetti. Oltre ai 20 milioni che avevo messo a disposizione, avevo previsto un ulteriore struttura da 45mila metri per un centro commerciale a Piazzale Tecchio, che sarebbe diventata zona pedonale”.
Stadio San Paolo, la replica di Luigi de Magistris
“La convenzione definitiva con il Calcio Napoli va approvata entro la fine del 2015; intanto sto personalmente lavorando a un’opzione alternativa qualora non ci fossero le condizioni”, ha replicato il sindaco della città. “I 20 milioni di euro messi sul piatto dalla società non garantiscono una ristrutturazione adeguata e significativa della struttura; basta vedere le risorse che per operazioni simili sono state impiegate in altre città d’Italia e, inoltre, non costituiscono una condizione accettabile per avere in proprietà l’impianto per circa un secolo”, ha continuato il sindaco.
“Le mie parole non sono un ultimatum alla società calcistica, però è arrivato il momento di decidere. Noi non consentiremo che si sposti la partita a dopo le elezioni amministrative perché è un impegno che ho preso con la città e perché questa Amministrazione ha creato tutte le condizioni perché il presidente De Laurentiis possa investire seriamente. Il dialogo con il presidente c’è e c’è sempre stato. L’ideale sarebbe lavorare insieme alla società calcistica”, conclude de Magistris.