Un documento riguardante il coinvolgimento del pittore del Seicento napoletano Pacecco De Rosa in un’operazione di prestito diviene lo spunto per la breve riflessione, piena di timori, di un padre, ipotetico committente di un’opera simile a quella esposta; un atto del 1618 descrive, con cifre e particolari, il sodalizio tra i pittori Giovanni Bernardino Azzolino e Giuseppe Ribera; e, ancora, prendendo spunto dai documenti, si deduce che un committente di un quadro raffigurante Santa Marta, di Andrea Vaccaro, tradisce la moglie con la modella chiudendo la relazione alla conclusione del dipinto.
Sono alcuni elementi che emergono ascoltando gli esperti coinvolti nella mostra ‘Sulla tela e sulla carta‘, 30 dipinti di grandi autori del Seicento napoletano in ‘dialogo’ con i documenti dell’Archivio storico del Banco di Napoli.
Visitabile fino al 22 gennaio e promossa dalla Fondazione Banco di Napoli, in collaborazione con la Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A e il Cartastorie, l’esposizione delle tele si interseca con i documenti coevi dell’Archivio Storico in un intreccio tra notizie documentali sulla vita degli artisti e narrazioni capace di donare profondità umana alle opere. Il progetto scientifico curato dalla Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A., ha incontrato, è stato spiegato in un incontro, “la creatività e lo storytelling de il Cartastorie, sintetizzandosi così in un percorso espositivo di grande interesse, per l’importanza della qualità pittorica e per la possibilità concessa al pubblico di approfondire il contesto dell’opera attraverso un sistema di narrazioni”.
Spiega il curatore don Gianni Citro: “Il materiale documentario è stato come un mare cristallino dentro cui le tele sono state immerse e la sensazione è quella di avere dinanzi un panorama nuovo”. E così, è stato rilevato nell’incontro – al quale hanno partecipato l’addetto alla divulgazione de ilCartastorie Andrea Zappulli, il presidente facente funzioni della Fondazione Banco di Napoli, Francesco Caia e il segretario generale Ciro Castaldo – emergono spaccati di vita legati ai tanti artisti le cui opere sono in mostra.
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