“Koulibaly al City? Loro non vogliono parlare con noi”. Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis nella conferenza di chiusura del ritiro a Castel di Sangro. Il centrale senegalese è in uscita. Per i colpi in entrata molto dipenderà da una sua cessione. Alla finestra c’è il Manchester City, con cui però i rapporti non sono ottimi: “Mezz’ora fa un giornale inglese mi ha chiesto informazioni – ha raccontato il presidente azzurro – ho risposto con un sms, spiegando che il City sostiene di non poter parlare con noi per il problema Jorginho (vicino alla squadra di Guardiola nel 2018, prima di firmare per il Chelsea). In queste condizioni come può alimentarsi una negoziazione seria per un giocatore?”.
E sul futuro di Fabian Ruiz aggiunge: “Non ho notizie di grandi offerte – ha precisato il presidente – le richieste si fanno con le proposte. Lui è appetito da quando è arrivato, ma dietro i calciatori c’è tutto un contesto comunicativo”. Non sarà facile fare mercato anche a causa dei danni economici causati dal coronavirus: “Viaggiamo con una perdita di 150 milioni di euro”, ha ammesso De Laurentiis.
Sempre in tema mercato, il direttore sportivo Cristiano Giuntoli, presente alla conferenza, ha fatto chiarezza sulla vicenda Meret, confermando, di fatto l’estremo difensore. “E’ molto contento di stare qua e ha altri tre anni di contratto. Ci siamo incontrati con l’agente per due ore, ma per 1 ora e 50 abbiamo parlato di altro. Mai ricevuto offerte per lui”
“A Gattuso e alla squadra – ha aggiunto De Laurentiis – darei certamente 10 e lode. Sono stati giorni straordinariamente intensi di lavoro e di impegno. Mi spiace non poter avere qui i 13 nazionali, perche’ se fossero stati qui con noi avremmo certamente iniziato il campionato con maggiore forza”. Ennesima spallata alla Uefa e a Ceferin per aver portato via i nazionali. “Mi auguro che i nostri calciatori non siano positivi al ritorno, altrimenti saranno guai storici. Se succederà diro’ moltissimo, con i fatti e gli avvocati”.
E proprio in merito alla stagione che si appresta a cominciare, “l’obiettivo è la sopravvivenza. In un contesto di stupidità dove c’è un campionato falsato, noi sopravviviamo. Poi quando tornerà a essere un torneo serio, non traumatizzato dalla stupidità di molti, torneremo a fare progetti”.
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