di Renato Votta
“Il termine periferie non mi piace: Bagnoli e Napoli est non sono periferie.
I fallimenti di questi anni si sono verificati soprattutto qui. Bagnoli doveva essere il volano per il riscatto del Sud, ma la bonifica non c’è stata e il mare è ancora inaccessibile ai cittadini, mentre c’è un fallimento del terziario.
A Napoli est il consociativismo trasversale ha prodotto l’inceneritore, invece che le politiche industriali. Servono politiche a tutela dell’acqua pubblica e dei beni comuni, perché compito della Repubblica è rimuovere gli ostacoli che rendono i cittadini diseguali.
Napoli ha bisogno di un progetto socialista e liberale: socialista perché accorcia le distanze andando incontro alle marginalità e ai più deboli e liberale perché si deve spezzare la cricca della spesa pubblica, del consociativismo trasversale, dei prenditori di soldi pubblici e della camorra dei colletti bianchi. Palazzo S. Giacomo deve essere trasparente e con meno burocrazia: il sindaco deve essere garante degli imprenditori e non dei prenditori di soldi, le solite famiglie che stanno dietro gli inceneritori.
Per portare avanti una sfida così è necessario essere credibile cioè al di fuori del consociativismo trasversale. Si devono coinvolgere i lavoratori, i precari, le comunità resistenti, le persone senza speranza. E come diceva Vaclav Havel: saremo il potere dei senza potere”. Lo ha affermato Luigi de Magistris, candidato sindaco dell’IDV e della Federazione della sinistra, intervenendo all’appuntamento “Prossima fermata Italia”, organizzato dai “rottamatori” del Pd al Trianon di Napoli.