Napoli, defibrillatori nei mezzi pubblici: la prima città del Sud ad utilizzarli

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Napoli, defibrillatori nei mezzi pubblici: la prima città del Sud ad utilizzarli

Napoli sarà la prima città del Sud Italia ad avere defibrillatori nei mezzi pubblici. L’Assessorato alla Mobilità del Comune di Napoli promotore del progetto salvavita, fornirà 10 defibrillatori alle stazioni della linea 1 della metropolitana, le stazioni superiori della Funicolare Centrale e di Montesanto, il capolinea bus di via Brin e il parcheggio del Centro Direzionale. L’obiettivo finale sarà quello di coprire l’intera reti di trasporti. Il servizio sarà attivo tra tre mesi, non appena il personale Anm avrà completato il programma di formazione al personale.

Defibrillatori nei mezzi pubblici – 3 decessi nel 2014

Sono circa mille le persone che nella città Napoli muoiono per arresto cardiaco, afferma il dott. Antonio Lettieri, consulente dei corsi di formazioni. Inoltre ci informa, che sono stati registrati tre casi di decessi su mezzi pubblici, 120 malori e 70 chiamate al 118 nel 2014 e che “la possibilità di sopravvivenza diminuisce del dieci per cento ogni minuto che passa. Possibilità che invece si eleva fino al quaranta per cento se gli astanti intervengono con la combinazione di manovre di rianimazione cardiopolmonare di base e l’uso dei defibrillatori semiautomatici nei primi 4 minuti”.

Defibrillatori nei mezzi pubblici – posso salvare tante vite

Sarà la fondazione Speranza a tenere le lezioni di supporto di base delle funzioni vitali e defibrillazione precoce agli addetti dell’Anm. Lo ha reso noto il suo fondatore Alfonso Speranza, padre di Carmine, il ragazzo che morì per arresto cardiaco su di un campo di calcio all’età di 23 anni: “Mio figlio aveva 23 anni e quel giorno maledetto nessuno sapeva cosa fare. L’autoambulanza arrivò dopo 22 minuti e da questo tragico evento abbiamo scelto di diffondere la cultura del pronto soccorso, del massaggio cardiaco e dell’uso del defibrillatore”. L’Associazione Carmine Speranza, creata proprio in suo onore, da quando è nata ha formato oltre 3mila persone in Campania che a loro volta hanno salvato sette vite umane.