Napoli contro tutti, a difesa del suo caffè. I produttori e titolari di bar partenopei non ci stanno a farla passare liscia a Andrej Godina, l’esperto internazionale che, inviato a Napoli direttamente da Trieste – città patria dell’Illy – per conto della trasmissione Report, ha giudicato il nostro caffè legnoso e imbevibile.
La risposta della rete non si è fatta attendere: per difendere il caffè napoletano è nato un hashtag, #amoilcaffèdinapoli, che sta spopolando in rete anche tra i personaggi più in vista. Due su tutti Gigi D’Alessio e Massimo Ghini, che non hanno esitato a manifestare la propria solidarietà ai napoletani e il loro apprezzamento per il nostro caffè.
Anche Road Tv Italia vuole fare la sua parte: dopo il video di risposta dei napoletani a Godina, arriva il contest fotografico. Invia le tue foto a redazione@roadtvitalia.it oppure postale sulla nostra pagina fan di Facebook e noi le pubblicheremo! Che siano selfie o ritratti di amici, parenti, conoscenti o sconosciuti, l’importante è che siano intenti a bere un buon caffè!
Il giudizio di Godina non è piaciuto a chi lavora nella torrefazione né agli amanti e ai consumatori incalliti di caffè, soprattutto perché da sempre l’amara bevanda è considerata una delle eccellenze campane, come la pizza e la mozzarella di bufala, da tutelare e valorizzare. “Che il caffè di Napoli sia ottimo lo dimostrano i milioni di turisti. Report è una trasmissione autorevolissima che va solo elogiata per le sue inchieste. Ma probabilmente si sono rivolti ad un esperto non adeguato che viene, tra l’altro, dalla cultura triestina del caffè e non ha mai nascosto i suoi apprezzamenti per Illy” afferma Pietro Russo, presidente Confcommercio Imprese della Provincia di Napoli.
A far indignare i napoletani infatti è proprio il sospetto che i giudizi di Godina siano pilotati, e che dietro ci sia una macchinazione ordita dalle industrie del Nord atta a screditare i prodotti del Meridione. “Prima l’acqua, poi la pizza. Ora tocca al caffè” ha affermato Mario Simonetti, patron della Toraldo, che, nonostante sia un competitor del marchio di torrefazione “incriminato”, quello che rifornisce il caffè Gambrinus dove Godina ha consumato la bevanda, non esita a difendere la categoria.
Ma tutto questo ancora non basta: “Creare un consorzio che difenda il nostro caffè” è la migliore soluzione possibile secondo Antonio Sergio, titolare proprio del Gambrinus, che annuncia un flash mob in programma durante la prima settimana di aprile “che unisca i bar e le caffetterie di Napoli”. E perché no, anche i pizzaioli, i panificatori, i produttori di mozzarella, tutte categorie che in questi anni hanno subito attacchi immotivati ai loro prodotti. Immediata infatti l’adesione di Gino Sorbillo e di Mimmo Filosa, presidente dell’associazione Panificatori della Campania, che qualche settimana fa annunciò anche la registrazione del marchio “Pane Fresco Napoletano”. Tutti uniti, per respingere insieme “l’ennesimo attacco alla nostra economia”, che proprio nell’enogastronomia ha uno dei suoi indiscutibili punti di forza.
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