Pensavamo di averle viste tutte, eppure, le contingenze ci contraddicono non poche volte e, anche, con una certa ironia. Il Tribunale di Napoli conferma sette arresti nei confronti di un’organizzazione di trafficanti d’armi con a capo una guardia giurata, nota negli ambienti criminali della provincia di Napoli e di Caserta per la sua alta perizia in materia di modifica, riparazione, reperimento e vendita, di armi convenzionali e da guerra.
I sette trafficanti sono stati fermati il 10 ottobre scorso dai Carabinieri di Mondragone in seguito al mandato della Procura Antimafia di Napoli per contrastare un’importante canale di rifornimento armi ai clan camorristici di Napoli e Caserta. Oggi il Tribunale ha confermato il carcere per i sette indagati e fermati. Durante la lunga serie di perquisizioni tra i più non indifferenti calibri è stato ritrovato un M60.
Giusto per notificare la portata dei sequestri l’M60 è qualificato anche come Machine Gun 7.62 mm e appartiene al gruppo delle mitragliatrici americane con una portata di 1100 metri. Per essere utilizzato richiede due uomini e un bipiede e venne utilizzata nel Vietnam contro i carri armati, gli aerei e gli elicotteri. I trafficanti avevano un listino stabilito con prezzi compresi tra i 500-900 euro per una pistola e 2700 per un fucile mitragliatore.
Le indagini hanno stabilito che la guardia giurata forniva il clan dei Casalesi, i Savarese e i Giuliano di Napoli, il gruppo di Forcella, il gruppo del Rione Sanità e i clan vesuviani. Ogni individuo dei sette trafficanti era l’intermediario tra le armi e i clan per un determinato settore di famiglie criminali e capo razionale del sistema di gestione.