di Diego Scarpitti
Gli azzurri stendono un’altra bestia nera.
Aggressione e controllo. Un’altra strategia. Pur sempre vincente. Il Napoli, dopo aver archiviato la formalità con il Bologna, supera brillantemente il Chievo. 2-4 il risultato finale. Spettacolo, divertimento e tanti gol. Non più fatal Verona. Bentegodi espugnato e clivensi ammutoliti. All’orizzonte non si scorgono altre bestie nere.
Su tutti Marek Hamsik. Per il 17 partenopeo un’altra straordinaria doppietta. E siamo già a quota 4 reti per la cresta azzurra. Sempre più capitano indiscusso, leader insostituibile, emblema ed anima di una squadra che non può fare a meno di lui. Se prima c’erano i tre tenori, ora la superstar, il solista, il protagonista è il ragazzo di Banska Bystrica. Slovacco umile, giocatore universale, che non esita a dedicare i suoi gol ai figli Cristian e Luca. Un padre quindi amorevole ed affettuoso pure. Il re Mida del centrocampo di Benitez muta in oro ogni pallone. I suoi tocchi essenziali e mai leziosi. Napoli Hamsik-dipendente. I suoi colpi balistici non tradiscono: bersaglio sempre centrato.
Il 7 bello colpisce ancora. Callejon nuovamente a segno. Su assist di Higuain. L’asse madrileno collaudato non stecca. Meccanismi rodati e automatismi naturali tra i due. L’intesa, destinata a crescere, conta parecchio e si vede. Lo spagnolo di Motril si è inserito perfettamente negli schemi di don Rafè, conquistando da subito la gratitudine dei tifosi e l’empatia dei compagni. Inamovibile pedina.
Golzalo. Finalmente. Un boato. Un esplosione cosmica. Una liberazione da 25 aprile. Insigne, folletto agile, concretato di tecnica e fantasia, innesca al millimetro l’incerottato Higuain, che dopo le vicissitudini capresi, non aspettava altro che segnare, far dimenticare il tragicomico episodio recente, dimostrare a tutti il suo valore. Eccolo il Pipita, che firma la sua prima rete in magli azzurra. Si è sbloccato alla seconda di campionato. E difficilmente si fermerà.
Se l’attacco sorride, non mancando diverse soluzioni offensive, il rimescolamento di carte e uomini, la difesa stenta, si distrae, concede troppo agli avversari, sonnecchia. E Paloschi sentitamente ringrazia con una doppietta nella prima frazione. Complicità di reparto, lentezze, fraintendimenti, concessioni generose, regali natalizi anticipati. Da evitare se possibile.
Due partite, due vittorie. 6 punti totalizzati. Benitez più che soddisfatto. Dall’Arena di Verona riecheggia maestosamente la sinfonia azzurra.