Napoli Inter 0-0 è il frutto di 2 fattori: da un lato la forma degli azzurri, che arrivano stanchi dopo una settimana infernale, e dall’altro un gigantesco Handanovic.
Le formazioni iniziali contengono delle sorprese: Lorenzo Insigne riesce a recuperare dall’infortunio rimediato a Manchester ed è regolarmente titolare, per Sarri formazione tipo nei restanti 10/11, dove ritrovano spazio Allan e Jorginho. Dal suo canto Spalletti boccia di nuovo Joao Mario, preferendogli Borja Valero sulla trequarti ed un centrocampo più fisico, composto da Gagliardini e Vecino. La partita è fin da subito giocata su buoni ritmi, con il Napoli a fare la partita e l’Inter a cercare la ripartenza. Il pericolo più grande della prima frazione è sicuramente creato dal Napoli, al 21′: Mertens calcia forte e preciso dal limite dell’area sul palo di Handanovic, il portiere è rapido a distendersi e bloccare.
La reazione dell’Inter è affidata ad un colpo di testa di Perisic, il croato però non trova lo specchio della porta. Sempre di testa ci prova il Napoli al 33′, ma la conclusione di Insigne manca di potenza. I pericoli più grandi arrivano sempre dalla catena di sinistra: dopo pochi minuti Koulibaly insolitamente avanzato strappa il pallone a D’Ambrosio e s’invola verso la porta, calciando però in alto col sinistro. L’Inter si difende e prova a ripartire, ci riesce con Icardi al 39′ e soprattutto con Borja Valero al 41′: Reina è bravo sul primo e superlativo sul secondo.
Nella seconda frazione Albiol ipoteca il 7 in pagella con un salvataggio sulla linea di porta: il suo intervento è provvidenziale sul pallonetto di Vecino. L’uscita di Reina desta più di qualche perplessità. Si fa ammonire Miranda al 65′, cinque minuti dopo 2 cambi, uno per parte: Joao Mario rileva Borja Valero, Zielinski uno spento Hamsik. Esce anche Allan, al suo posto Rog. Nonostante gli acciacchi settimanali, Insigne resta in campo e anzi prova sbloccare il punteggio: al 74′ tenta il classico tiro a giro ma la sua conclusione sfiora soltanto il palo. Prova a farsi vedere anche il subentrato Joao Mario ma il suo destro è debole e viene accompagnato con lo sguardo da Reina mentre si spegne sul fondo. A 10 minuti dal termine il cambio finalmente per Insigne, che cede il posto ad Ounas. La gloria però è tutta per Handanovic, che strozza l’urlo del San Paolo con l’ennesimo miracolo, ancora una volta su Mertens, stavolta da distanza ultraravvicinata.
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