Finisce 3-2 la sfida del San Paolo: non bastano i gol di Hamsik, Mertens e Callejon. La doppietta del Pipita condanna gli azzurri all’eliminazione e la sua esultanza riapre una polemica: se n’è andato alla Juve solo per sua volontà?
Tanto turn over
I due allenatori cambiano molto rispetto alla partita di domenica: Sarri fa ruotare 6 elementi, Allegri addirittura 8. Preventivata e confermata la presenza di Arek Milik, mentre ancora una volta Higuain parte dal primo minuto. Il San Paolo è un inferno e Higuain è il peccatore per eccellenza che tutti pungolano: il Pipita accusa il colpo e sfida prima la curva rivolgendo applausi ironici e poi la tribuna, puntando un dito che sa di polemica.
È guerra, in campo e sugli spalti
All’undicesimo la prima grande azione: tacco di Milik che serve Insigne, il frattese mette al centro ma Callejon sciupa tirando su Neto. Sulla ribattuta Zielinski calcia forte ma il tiro finisce sull’esterno della rete. La risposta è affidata prima ad Higuain e poi ad Alex Sandro ma entrambe le conclusioni non creano particolari problemi. La partita risente della carica del tifo ed è giocata con ritmo ed aggressività, il primo a finire sul taccuino dell’arbitro Banti è Rincon, ammonito per un intervento scomposto su Koulibaly. Quest’ultimo si vendica con un fallo su Cuadrado, meritevole di un giallo anche questo, che l’arbitro gli accorda. Non passano neanche 2 minuti ed altri due si aggiungono ai cattivi: Cuadrado e Callejon, entrambi troppo litigiosi. Sono 4 gialli complessivi.
Quoque tu
In una situazione così, la partita la sblocca solo il campione in coppia con la sorte: purtroppo per i 50.000 del San Paolo è proprio il traditore Higuain, che riceve palla all’esterno dell’area e fredda Reina anche grazie ad una deviazione di Chiriches. “Esta es tu culpa”: è la frase che Higuain proferisce indicando la tribuna, forse proprio ad Aurelio De Laurentiis. Il Napoli perde il bandolo della matassa e non riesce più a pressare come prima. L’unica azione prodotta prima del duplice fischio è un colpo di testa di Koulibaly su cross di Diawara.
Pressing Napoli, ma non basta
Appena comincia la ripresa Milik ha due buone opportunità: una di sinistro che finisce al lato e un’altra di testa che Neto devia con grande perizia. Poco male per il Napoli, perché al 53′ pareggia grazie ad Hamsik, bravo ad approfittare di un rimpallo al limite dell’area e battere il portiere con un colpo secco. Cinque minuti dopo però Higuain segna ancora, approfittando di un ottimo spunto di Cuadrado. Sarri corre ai ripari e fa entrare Mertens al posto di Milik: la dea bendata sorride al belga, che sfrutta un controllo sbagliato di Neto e segna pochi secondi dopo essere entrato. Passano pochi minuti ed i padroni di casa trovano anche il 3-2, grazie ancora a Dries Mertens che dopo un dribbling in area serve un assist perfetto per Insigne che la piazza in porta. Entra Pavoletti per Hamsik, Allegre si copre con Barzagli al posto di Dybala. Altri falli, altri gialli: Pjanic salterà la finale ed i 6 minuti di recupero rendono bene l’idea di quanto il gioco sia stato spezzato. Alla fine anche Pavoletti ha l’occasione buona per segnare all’89’, ma il suo tiro viene deviato. Finisce con la vittoria del Napoli, gli applausi per gli azzurri ed i fischi ad Higuain, ma a gioire è solo la Juventus che insegue ancora il sogno triplete.