Napoli-Lecce 2-3: azzurri sconfitti da Lapadula, Mancosu e le decisioni dell’arbitro

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Il Lecce espugna il San Paolo di Napoli dopo quasi un quarto di secolo e fa un passo in avanti importantissimo nella lotta per la salvezza. Una doppietta di Lapadula e un capolavoro su punizione di Mancosu firmano il 3-2 per i giallorossi pugliesi, non bastano alla squadra di Gattuso le reti di Milik e Callejon. Secondo successo di fila per il Lecce. Dopo le due vittorie di fila contro Juve e Sampdoria, invece, il Napoli incappa nella nona sconfitta stagionale e la terza nelle ultime cinque partite. Gli azzurri restano a quota 30 punti in classifica, sempre a -4 dal sesto posto ma a -12 dalla zona Champions. Tre punti pesantissimi, invece, per il Lecce che sale a 22 punti e conserva tre lunghezze di vantaggio sul Genoa.

Davanti ai 50mila del San Paolo, Gattuso schiera il Napoli con il 4-3-3: davanti ad Ospina c’è il recuperato Koulibaly in difesa al fianco di Maksimovic, Di Lorenzo torna a fare il terzino a destra. A centrocampo spazio quindi a Lobotka, Demme e Zielinski. In avanti insieme a Milik ci sono Politano e Insigne. Nel Lecce, Liverani risponde con un 4-3-1-2 con Saponara e Falco larghi alle spalle di Lapadula. Primo tempo di grande sofferenza per il Lecce, con il Napoli a fare la partita e più volte pericoloso dalle parti di Vigorito. La squadra di Gattuso, però, è poco precisa sotto porta in particolare con Insigne, Milik e Zielinski i due più pericolosi. Alla mezzora i salentini sono bravi a sfruttare la prima vera occasione da rete e passa in vantaggio con un tap-in di Lapadula, lesto a sfruttare un intervento non impeccabile di Ospina sul tiro di Falco. Nell’occasione dormita della difesa di Gattuso. Colpito nel suo momento migliore, il Napoli si riversa in avanti e prima dell’intervallo sfiora il pareggio con un palo clamoroso di Insigne su pallonetto a scavalcare Vigorito.

Nel secondo tempo, Gattuso manda subito in campo Mertens al posto di un anonimo Lobotka. Gli Azzurri ricominciano da dove avevano lasciato, vale a dire chiudendo il Lecce nella propria metà campo. Passano tre minuti e Milik firma il pareggio con una deviazione da centro area, su assist proprio del neo entrato Mertens. Il gol sembra mettere le ali ai piedi dei ragazzi di Gattuso, che dopo dieci minuti sfiorano il vantaggio con Insigne fermato dall’ottimo Vigorito. Come nel primo tempo, nel momento migliore del Napoli è ancora il Lecce a colpire con Lapadula di testa su assist di Falco. San Paolo ammutolito e squadra di casa costretta di nuovo ad inseguire.

Riparte il forcing incessante degli azzurri, pericolosi ancora con Milik che viene poi ammonito per simulazione dopo attenta valutazione del VAR di un contatto netto in area giallorossa. E’ forse l’episodio che taglia definitivamente le gambe ai partenopei, che si innervosiscono e perdono contatto con il match. Lecce a sua volta micidiale quando riparte, tanto che solo un grande Ospina nega a Donati e Barak la gioia del gol. A venti dalla fine, Gattuso si gioca anche la carta Lozano al posto di Insigne. La mossa vincente è quella di Liverani, però, visto che manda in campo Mancosu al posto di Falco ed è proprio il neo entrato a segnare il 3-1 all’82’ con una spettacolare punizione da trenta metri. Nel finale, il gol di Callejon rende solo meno pesante la sconfitta per gli uomini di Gattuso.