L’appello di Anna, madre di un bambino di 11 anni gravemente malato, che teme per la salute già compromessa del figlio.
Terapie salvavita interrotte a Casoria, in provincia di Napoli, per un bambino di 11 anni gravemente malato: la madre del piccolo, Anna, dopo avere chiesto inutilmente più volte aiuto, adesso teme per la salute già compromessa del figlio. “Mio figlio Liberato é affetto da gravissime patologie – dice la mamma del piccolo – ha bisogno di terapie salvavita che lo aiutano a respirare e quindi a sopravvivere”.
Il bimbo, infatti, è affetto da una lunga serie di gravi patologie: asfissia perinatale, tetraparesi spastica, epilessia da farmaco-resistente, laringomalacia, con tracheotomia fissa, portatore di Peg, ritardo dello sviluppo psicomotorio e anche una gravissima forma di scoliosi. “Senza le terapie – spiega Anna – mio figlio rischia seriamente di avere gravi infezioni polmonari che potrebbero provocargli una polmonite acuta, resa ancora più pericolosa dal rischio Covid di questo periodo”.
Sulla vicenda sono intervenuti il sindaco della città dove mamma e figlio vivono, Raffaele Bene, e Asia Maraucci e Luigi Concilio, presidente e vice presidente della “Battaglia di Andrea”, osservatorio che si batte per la tutela dei bambini disabili.
“Mi sono messo in contatto con la mamma del piccolo Liberato – fa sapere il sindaco di Casoria – e subito mi sono mobilitato per risolvere la situazione di comune accordo con il direttore dell’Asl Pasquale Bove, che da poco dirige il Distretto 43, il quale ha dimostrato grande sensibilità oltre alla sua grande professionalità. “Il sindaco – dicono Maraucci e Concilio – ci ha garantito il massimo impegno e la massima vicinanza alla famiglia: il bambino deve ricevere le cure, su questo non ci piove. Siamo certi che la situazione sarà risolta e dell’accaduto resterà solo un brutto ricordo”.