La parola d’ordine per il pm Catello Maresca era e resta “civismo”: non trovano spazio, almeno per il momento, i partiti e i simboli.
“Napoli chiede aiuto ed io intendo impegnarmi, forte anche della spinta di associazioni, uomini e donne che hanno uguale passione e amore per la nostra città”. Così il magistrato Catello Maresca che ha ricevuto oggi dal Csm il via libera all’aspettativa per potersi candidare alle prossime elezioni amministrative come sindaco di Napoli.
“La deliberazione dei componenti del Csm, che ringrazio per la serenità di giudizio, mi consente di continuare la campagna di ascolto di una città sofferente che chiede a tutti noi impegno, un grande autentico e profondo impegno civico, per risolvere problemi antichi e nuove emergenze”, ha aggiunto il sostituto procuratore generale di Napoli.
Dopo il via libera del Csm, quindi, Maresca proseguirà, “la campagna di ascolto di una città sofferente, con un profondo impegno civico, per risolvere problemi antichi e nuove emergenze”. La parola d’ordine per il pm, ufficialmente in aspettativa, era e resta ‘civismo’. Non trovano spazio, almeno per il momento, i partiti, tantomeno i simboli, del raggruppamento di centrodestra (Fi, FdI, Lega), che da tempo corteggiano il magistrato. Da quanto si apprende da ambienti vicini a Maresca, l’idea del pm è infatti quella di proporsi alla città come candidato civico appoggiato da liste che faranno capo a lui: ‘Maresca sindaco’, ‘Essere Napoli’ e ‘Sarà Napoli’.
Liste nelle quali confluiranno anche profili legati al mondo ‘moderato’ delle professioni, ma anche qualche ex amministratore di sinistra e qualche ex Verde. Un contenitore che vuole evitare di essere ‘bollato’ come identitario di destra e che rischierebbe di tradire le promesse del progetto civico di Maresca.