Dopo la mancata edizione del 2021 e quella a formula ridotta dello scorso anno a causa del Covid, Nauticsud torna alla Mostra d’Oltremare.
A Napoli torna a pieno regime il Nauticsud, salone nautico italiano. Dopo la mancata edizione del 2021 e quella a formula ridotta dello scorso anno a causa del Covid, la 49esima edizione della manifestazione è in programma alla Mostra d’Oltremare dall’11 al 19 febbraio. L’esposizione occuperà 52mila metri quadrati, comprendendo otto padiglioni e le aree esterne del viale delle 28 Fontane. Presenti oltre 200 aziende con più di 400 brand e quasi 800 le imbarcazioni esposte.
Intanto, si guarda al 2024, per la celebrazione del 50° anno, con un progetto internazionale che prevede l’invito di 22 nazioni, per dare vita a un’Expo della nautica da diporto. Il primo salone nautico italiano del 2023 offrirà le indicazioni principali delle tendenze della produzione italiana delle imbarcazioni tra 5 e 25 metri.
Progettisti, designer e costruttori illustreranno in fiera le novità, consentendo ai visitatori di conoscere le evoluzioni tecniche, le linee e le motorizzazioni delle nuove produzioni. Cresce anche la presenza di espositori di accessoristica che, da qualche anno, fanno tendenza per la definizione delle imbarcazioni. Il Nauticsud, come da tradizione, sarà anche un momento di riflessione e di sviluppo per la filiera nautica.
Giovedì 16, con inizio alle ore 12.30, si svolgerà il convegno, organizzato da Afina (Associazione Filiera italiana della Nautica), “Turismo e Portualità”, che vedrà la partecipazione del ministro del Turismo, Daniela Santanché. Il simposio toccherà i difficili aspetti del turismo da diporto e quello delle carenze infrastrutturali, mentre, nella sessione pomeridiana, organizzata in collaborazione con CNA, si affronterà l’attuale spinoso argomento delle concessioni demaniali.
“Vediamo in questo Nauticsud 2023 l’inizio di una nuova fase di impegno e di maggiore interesse nei confronti del rapporto di Napoli con il mare – ha detto il sindaco Gaetano Manfredi -. Per fare questo ci vuole visione, programmazione da parte dell’amministrazione, ma ci vogliono i capitali dei privati.
È indubbio – ha proseguito – che il mare rappresenta una grandissima potenzialità del nostro territorio perché Napoli è una città di mare. Abbiamo una straordinaria rifioritura del turismo in città, ma se abbiamo anche l’opportunità di utilizzare il mare come risorsa turistica, questo turismo si può moltiplicare. Analogamente, potenziare l’economia del mare significa cantieristica, produzione, servizi a terra e tutto un indotto che porta posti di lavoro, economia e ricchezza in città. Abbiamo le prospettive economiche per fare un piano di investimento e rafforzamento del rapporto della città con il mare che deve partire dal consolidamento della portualità turistica in città”.
“Il Salone nautico non è solo una mera esposizione di barche, ma rappresenta l’intera filiera – ha spiegato Gennaro Amato, presidente dell’Associazione Filiera italiana della Nautica – Un caleidoscopio di attività e professioni completo del variegato e dinamico mondo della nautica, con al centro un osservatorio permanente che consente a questo florido settore produttivo di rimodularsi e riproporsi alle necessità e regole del mercato. Niente ci vieta di poter diventare una delle forze propulsive del Pil del nostro territorio, però, non andiamo avanti. Basta parole, passiamo ai fatti. Servono porti e servizi di prima accoglienza sulla terra ferma e manca una fitta e fattiva collaborazione tra pubblico e privato”.