Napoli, Osimhen e Di Lorenzo affondano il Sassuolo

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Napoli, Osimhen vola in Africa per il Pallone d'oro alla vigilia del match con il Braga

Esordio positivo per i campioni in carica del Napoli al Maradona: azzurri a punteggio pieno in campionato.

Il Napoli batte il Sassuolo e continua il percorso a punteggio pieno in classifica. Al Maradona la squadra di Garcia sblocca il risultato nel primo tempo con Osimhen su rigore. A inizio ripresa rosso a Maxime Lopez e il Napoli prende il sopravvento: prima Raspadori sbaglia dal dischetto, poi entra Kvaratkhelia e regala subito un assist super a Di Lorenzo, che chiude i conti con un destro all’angolino.

Nonostante la vittoria Luis Garcia vuole alzare l’asticella: “Abbiamo sofferto poco, non abbiamo preso gol, ma potevamo fare meglio e fare un terzo gol. Ma per fare gol serve prendere la porta e stasera solo il 20% dei tiri è andato in porta. Se non inquadri la porta non fai gol, è giusto che Osimhen si sia innervosito nel finale. Dal 30′ al 45′ abbiamo lasciato troppo la palla al Sassuolo, ma non abbiamo sofferto molto”.

Un successo che ha visto tornare tra i protagonisti Kvaratskhelia: “Ha avuto una preparazione spezzettata, è mancato 12 giorni in allenamento e su cinque settimane ha fatto due di allenamento. Iniziare dal 1′ era complicato, ho pensato fosse giusto metterlo dopo per sfruttare la stanchezza degli avversari. È tornato, per il Napoli è una grande notizia. Deve essere in grado di aspettare il pallone sulla linea e poi puntare per l’uno contro uno, chiamare la palla al terzino per essere imprevedibile quando dribbla”.

“Raspadori? Peccato per il palo e per il rigore. Capita ai grandi giocatori, la sfortuna ci sta. Osi gli ha lasciato il pallone, è il segno di un grande attaccante che non pensa solo a sé. Può giocare in tutti e tre i posti dietro la punta, da esterno a mezzala. Va sfruttato, sono contento di lui perché lavora tanto per la squadra” le parole del tecnico. V E un pensiero è stato dedicato anche a Natan: “Ha bisogno di tempo, è arrivato da poco e deve imparare il nostro calcio e lanostra lingua. Deve mettersi dentro, lo vedo meno timido. Serve tempo. Scegliere tra Juan e Ostigard è stato complicato, ma nelle ultime partite Juan ha risposto davvero bene. È un leader di questa squadra”.

Poi un messaggio che dà fiducia ai suoi: “Ho detto ai miei che quando sono stanchi o hanno dubbi su quello che possono fare devono abbassare la testa e guardare il tricolore che hanno sul petto. Quello gli dimostra cosa sono capaci di fare