
Napoli, patria di arte e di cultura, città natale di numerosi intellettuali di fama nazionale ed internazionale, infligge una multa a… una panchina letteraria! Una sorta di controsenso, una battuta quasi, ma è ciò che è realmente accaduto il 12 aprile in via Santa Chiara, meta ambita da tantissimi turisti nonché culla del patrimonio artistico partenopeo, ai danni di Nives Monda e Potito Izzo, titolari della celebre Taverna Santa Chiara che ospita al suo esterno l’oggetto in questione.
Nata nel 2020 con del legno riciclato come punto di socialità e lettura, è stata ben vista fin da subito da tutti oltre ad essere protagonista di numerose presentazioni di libri, senza dimenticare che è diventata nel giro di poco tempo anche un punto di bookcrossing.
Un fulmine a cielo sereno quindi, un paradosso inaccettabile nei fatti: occupazione abusiva di suolo pubblico si legge sul verbale, e tutto questo perché il Comune ha deciso di fare piazza pulita dei numerosi tavolini e sedie che le varie attività di ristorazione della zona hanno messo all’esterno dei locali, rendendo quasi impossibile il poter camminare nelle strade già strette. Vero, il centro storico di Napoli, patrimonio dell’umanità UNESCO, è uno dei quartieri più colpiti dall’overtourism, le strade sono invase da turisti di tutto il mondo, ma anche da svariate attività di ristorazione che, in risposta a spazi ristretti dei locali, piazzano tavolini all’esterno (spesso abusivi), ed è quindi giusto porre un freno.
Ma forse a Palazzo San Giacomo hanno dimenticato che la panchina in questione non è affatto uno strumento di vendita dove viene servito del cibo, tutt’altro! “Oggi ci ritroviamo multati come se avessimo messo abusivamente dei tavolini. Ci sembra anche un po’ il segno dei tempi in una città che sembra evolversi sempre più in funzione dei turisti, lasciando indietro gli abitanti” dichiara Nives che poi incalza: “ma oltre a questo, la panchina nasce come posto per riposarsi e per leggere, anche perché non ce ne sono più altre in zona”.
C’è da dire poi che, subito dopo l’installazione dell’oggetto incriminato, è stato anche avviato un percorso con il Comune stesso per farlo riconoscere un Bene Comune, ma poi tutto si è fermato con il cambio di amministrazione.
La multa ammonta a poco più di un centinaio di euro, ma a questo punto sembra doveroso poter chiedere giustizia: oltre ad un ricorso formale, Nives e Potito hanno indetto una raccolta firme presso la sede della trattoria che si protrarrà fino a domenica e, per chi non potrà recarsi del vivo, è stata aperta anche una petizione online per porre la propria firma anche a distanza al link https://chng.it/4nFwpFyLK8
Riusciranno i nostri eroi a vincere il ricorso e a restituire la panchina alla comunità? L’augurio è che la storia termini con un “… e vissero felici e contenti”, ma per fare in modo che il sogno diventi realtà, l’invito per tutti è quello di firmare la petizione e sconfiggere l’ingiustizia, il destino della panchina di via Santa Chiara dipenderà dalla capacità delle istituzioni di riconoscerla come forma di cultura a tutti gli effetti.