A Napoli una panchina rossa per Arianna Flagiello

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La 32enne si tolse la vita il 19 agosto 2015, vittima del compagno, condannato a 22 anni di carcere

Era il 19 agosto del 2015 quando Arianna Flagiello si lanciò dal quarto piano del suo appartamento nel quartiere Vomero a Napoli perché esasperata dai continui maltrattamenti di cui era vittima. Le indagini dei carabinieri, sotto la direzione della procura della Repubblica, permisero di ricostruire la vicenda e il contesto drammatico in cui viveva la giovane donna, che da anni subiva abusi da parte del compagno. Pochi giorni fa i giudici, al termine del processo di primo grado, hanno riconosciuto proprio l’ex fidanzato colpevole di maltrattamenti e istigazione al suicidio. Oggi a Napoli, nel giorno della nascita di Arianna, in piazza Immacolata, la zona dove la 32enne era nata e cresciuta, è stata inaugurata una panchina rossa.

Un simbolo contro la violenza sulle donne voluta dalla famiglia e promosso dalla Municipalità. Alla cerimonia erano presenti il questore di Napoli, Alessandro Giuliano, l’assessore comunale alle Pari opportunità, Lucia Francesca Menna, l’assessore ai Giovani del Comune, Alessandra Clemente e il generale di Brigata Canio Giuseppe La Gala, comandante del Comando provinciale carabinieri di Napoli. “Questo è un fenomeno ancora molto sommerso. Invito le donne vittime di violenza a denunciare; spesso c’è ritrosia nel farlo perché si ha paura o semplicemente perché si vede quell’uomo come il padre dei propri figli. Abbiamo instituito una stanza ‘tutta per sé’ presso il comando Stazione carabinieri di Capodimonte e presto – ha detto il generale La Galane creeremo un’altra. Le vittime di violenza di genere non devono sentirsi sole, ma trovare un luogo dove c’è protezione, comprensione ed informazioni utili. Ci sarà sempre ed in qualsiasi ora un carabiniere pronto ad aiutare fornendo l’assistenza e la protezione necessaria“.

La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci“: è stato scritto sulla panchina sistemata in piazza Immacolata, nella zona collinare di Napoli. “Questa panchina – ha detto Valentina Flagiello, sorella di Arianna – è dedicata a mia sorella, ma anche a tutte le donne che subiscono violenza, che non hanno la forza, il coraggio di parlare e di ribellarsi. Spero che tante persone passino qui, si siedano sulla panchina e capiscano l’importanza di ribellarsi perché da queste storie non ci si salva e, se se ne esce vive, se ne esce distrutte“. Mia figlia “è stata l’ennesima vittima della violenza degli uomini – ha affermato Angiola Donadio, mamma di Arianna – Questa panchina possa essere di monito un po’ per tutti, soprattutto ai tanti ragazzi che vengono qui. A lei nessuno me la ridà indietro, questa è una magra consolazione“.