Momenti di commozione prima del fischio d’inizio: al centro del campo ci sono De Laurentiis padre e figlio, assieme ad Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito: “Ciro vive in tutti noi,” ha esordito accorata, “in ogni appassionato di calcio di qualsiasi città. Si può vivere per il calcio, non morire. Il calcio è vita, era la sua vita.”
“Quando faremo lo stadio” ha aggiunto il presidente del Napoli, “perché lo faremo, dopo aver aggiustato questo stadio prima o poi faremo anche il nuovo. Dicevo, quando faremo lo stadio nuovo, intitoleremo un settore a Ciro Esposito.”
In avvio di gara il Napoli è subito mortifero: al 3° Hamsik suggerisce per Callejon che batte il portiere in uscita con un pallonetto. Conferme per lo spagnolo, che sembra non essere andato mai in vacanza: per lui è il terzo gol di fila dopo la doppietta rifilata ai greci del Kalloni. I ritmi non sono però altissimi, anzi: il Napoli gestisce il pallone per gran parte della gara con gli avversari che stanno a guardare o poco più. In evidenza la prestazione di Koulibaly, che pur non particolarmente sollecitato, appare sempre sempre più sicuro e concentrato: Fernandez dovrà sgomitare per recuperare il suo posto accanto ad Albiol.
Nella ripresa solita girandola di sostituzioni: entrano Ghoulam, Inler, Mertens, Dzemaili, Michu, Maggio e Radosevic. Fischi sull’entrata di quest’ultimo ma solo per il giocatore a cui ha dato il cambio: la tifoseria non ha perdonato a Walter Gargano le parole al miele riservate all’Inter al suo arrivo; buona in ogni caso la prestazione dell’uruguayano. Spazio anche a Luperto e Pandev: per il primo è esordio al San Paolo, per il secondo una traversa degna di nota. A quel punto però i greci prendono via via sempre più campo: sembra poter arrivare il gol del pareggio da un momento all’altro quando su un tiro sbilenco di Dzemaili arriva Radosevic ad insaccare di esterno sinistro prendendo sul tempo il portiere in uscita. Poco da dire per un match tutto sommato poco spettacolare, i test con Barcellona e PSG saranno di ben altro tenore.