
Il 14 luglio una folla dai mille colori ha invaso le strade di Napoli per il Pride, festeggiando, per il quinto anno, l’amore libero ed universale. La sfilata è partita da Piazza Dante e ha percorso via Toledo, fino a concludere il suo percorso sul Lungomare, all’altezza della Facoltà di Economia e Commercio della Federico II.
Le bandiere arcobaleno non hanno mai smesso di sventolare, al ritmo della musica che partiva dai diversi carri che accompagnavano la sfilata.
Non solo divertimento, però, ma anche un momento di raccoglimento sociale, per una manifestazione che, da sempre, attraverso i festeggiamenti e l’allegria porta avanti la lotta per il riconoscimento dei diritti LGBT.
I partecipanti al corteo hanno potuto anche ascoltare il toccante discorso del partigiano delle Quattro Giornate Antonio Amoretti, che ricordando le lotte passate e presenti ha affermato, nel boato generale della folla: “La specie umana deve unirsi per difendere i diritti di tutti gli uomini e le donne non sono di questo Paese ma del Mondo. Ci vuole un mondo migliore, un’umanità migliore.”
Importanti anche le parole del Presidente di Arcigay Napoli Antonello Sannino, che nel presentare il partigiano Amoretti ha ricordato che “Napoli dice oggi no a chi vuole chiudere i porti di Italia, a chi vuole chiudere il cuore di questo Paese, di questa città. Napoli era, resta, e resterà antifascista.”
Al Napoli Pride musica e bandiere per i diritti di tutti
Nel corteo, insieme alle bandiere per la visibilità di diversi gruppi LGBT, spiccano anche quelle di alcune delegazioni politiche tra cui il PD, i Giovani Democratici e Liberi e Uguali, senza dimenticare anche la delegazione ufficiale della Cgil.
In testa alla sfilata, l’immancabile sindaco Luigi de Magistris: “Napoli città aperta, città dell’accoglienza. Dal pride parte un messaggio per, non contro. Per le libertà civili, per l’uguaglianza, i diritti, per le persone, tutte uguali nei diritti ma tutte differenti, ognuna col proprio sentimento.”
Un nuovo successo, quindi, per Napoli e, soprattutto, per il mondo LGBT.