di Bruno Marchionibus.
Archiviata una delle stagioni più complicate ed altalenanti della sua storia recente, il Napoli di Rino Gattuso si sta preparando ad affrontare nel migliore dei modi l’annata ormai alle porte, la prima che vedrà il tecnico calabrese alla guida dei partenopei sin dall’inizio del torneo, tra certezze ormai acquisite e qualche interrogativo a cui dare ancora risposta.
Il settimo posto finale dell’ultimo campionato, frutto soprattutto del periodo nero di novembre/dicembre e delle ultime partite, giocate con la qualificazione in Europa League già ottenuta e con la testa a Barcellona, deve sicuramente rappresentare nulla più che un incidente di percorso nell’albo d’oro azzurro, e il compito del mister e dei suoi ragazzi sarà quello di tornare tra le prime quattro della classe, in quella zona Champions che negli ultimi anni è stato l’habitat naturale di Insigne e compagni.
Le certezze, da cui ripartire, sono quelle che hanno permesso agli azzurri di conquistare al termine di un cammino praticamente perfetto la sesta Coppa Italia della loro storia, nonché di rendersi protagonisti di un girone di ritorno per tre quarti più che positivo. Innanzitutto, dunque, sarà fondamentale conservare quel ritrovato spirito di gruppo e quell’unità di intenti che nell’ultima fase ancelottiana parevano scomparsi e che invece con Gattuso sono tornati ad essere un punto di forza della squadra. Una squadra che, detto addio a Josè Callejon dopo sette stagioni, potrà contare ancora su Dries Mertens, che ha giurato amore eterno a Napoli ed al Napoli, e sul capitano Lorenzo Insigne, mai così leader come sotto la guida del mister di Corigliano Calabro, bravo a far sentire sin da subito il Magnifico punto fermo del suo scacchiere. In attesa di capire chi sarà l’erede dello spagnolo sulla corsia destra, sarà su di loro e sul nuovo arrivato Osimhen, parso subito integrato coi nuovi compagni, che il Napoli farà affidamento per migliorare il rendimento offensivo degli ultimi dodici mesi. Ma perni della squadra saranno sicuramente anche Piotr Zielinski, fresco di rinnovo ed anche lui tra i più costanti come rendimento nella gestione Gattuso, Kostas Manolas e Giovanni Di Lorenzo, i nuovi dell’annata passata con un anno di esperienza in più nella realtà partenopea.
Gli interrogativi, invece, riguardano innanzitutto il modulo; il 4-3-3, marchio di fabbrica del triennio delle meraviglie con Sarri, al momento dell’arrivo di mister Gattuso all’ombra del Vesuvio tornò ad essere adottato a furor di popolo e probabilmente ben si adatta a molti degli elementi in rosa. Si parla e si sta provando in quel di Castel di Sangro, tuttavia, il 4-2-3-1, schema che riporta al biennio Benitez. Un sistema di gioco, questo, che non sempre garantisce il giusto equilibrio, e che può essere utilizzato solo se si hanno a disposizione esterni alti pronti al sacrificio e due centrocampisti in mezzo al campo che uniscano qualità e quantità, per non soffrire l’inferiorità numerica nel punto nevralgico del campo. Se potrà davvero essere questo il modulo adatto alla squadra di Gattuso, dunque, lo si potrà dire solo a mercato ultimato, quando si capirà su chi punterà Giuntoli per sostituire Callejon, come detto, ed Allan, ultimo sopravvissuto del centrocampo titolare di Sarri a partire, destinazione Everton, dopo Jorginho e Marek Hamsik. Veretout, di cui si parla tanto, per caratteristiche sarebbe un ottimo colpo, ma grave errore potrebbe rivelarsi privarsi di Demme, l’uomo in grado a gennaio scorso di restituire equilibrio alla mediana partenopea, e soprattutto di Fabian Ruiz, forse l’azzurro più talentuoso in assoluto.
Dubbi sembrano esserci anche sulla porta, dove Ospina parrebbe essere ancora un passo avanti nelle gerarchie del tecnico ex Milan rispetto a Meret, campione del futuro che rimane in ogni caso un patrimonio della società e del calcio italiano tutto, e sulla difesa, reparto in cui molto dipende da quale sarà il futuro di Koulibaly. Il City è interessato da tempo a Kalidou, ma la vicenda Messi potrebbe far decidere alla società inglese di dirottare tutti i fondi destinati al mercato sull’affare legato alla Pulce; al Napoli, così, non resta che attendere gli sviluppi di questa trattativa e di farsi trovare nel caso pronto a sostituire il gigante senegalese (Sokratis e Senesi i nomi caldi), considerando come anche Maksimovic non è più così sicuro della permanenza in Campania.
Tra sicurezze e dubbi, dunque, la stagione azzurra si prepara a partire, con le sfide a Parma e Genoa che faranno da preludio al big match dello Juventus Stadium, in programma alla terza giornata. L’augurio è che per quel momento tutti i nodi saranno sciolti, e che il Napoli possa tornare a competere per i primi posti della classifica come quasi sempre fatto nell’ultimo decennio.