Sconfitta al San Paolo in Europa League nella festa degli innamorati.
Disastrosa prova degli azzurri, che snobbano l’impegno europeo. Dopo l’uscita dalla coppa Italia, quasi sicuramente seguirà l’eliminazione dall’Europa League. Secca sconfitta casalinga contro un avversario decisamente alla portata. Nel calcio di solito si gioca per segnare e non per subire.
Il Napoli invece non ha segnato, non ha concretizzato le occasaioni e ha incassato 3 gol pesanti. Una gara deludente a dir poco. Zuniga più che top player risulta essere un flop player. Donadel non si sa cosa faccia a centrocampo: impalpabile e inadeguato per una squadra che aspira a ben altre sorti.
De Sanctis sbarbato: il new look non aiuta alla causa. Il numero uno partenopeo, come nella partita contro la Lazio, cincischia e ritarda i rinvii da fondo campo. Maggio indossa la fascia di capitano ma i suoi compagni non lo seguono a dovere. Esordio infelice per Rolando, che rimedia anche la prima ammonizione.
Un 26ᵒ compleanno amaro e senza reti per Cavani, che non assesta il fendente giusto. Vano l’assedio e il contributo di Hamsik e Calaiò. Pandev affaticato e non pervenuto. Classica l’immagine di Mazzarri che reclama tempo e mostra alle telecamere l’orologio. Il tempo è scaduto. Non ci sono attenuanti.
Ora il campionato senza sbandamenti. In casa le tre punte appaiono d’obbligo dall’inizio e non a match in corso, semmai per recuperare lo svantaggio subito. Più spazio al talentuoso Insigne, ormai maturo a dispetto della sua giovane età per scardinare le difese in modo agevole.
Una formazione offensiva, che non deve temere niente e nessuno. Un po’ di spregiudicatezza non guasta. Non solo in caso d’emergenza. La fantasia, la tecnica, la qualità possono e devono essere punti di forza da sfruttare al meglio. Nella festa di San Valentino, nonostante tutto, non possiamo non dirci innamorati del Napoli. Sempre e comunque. Il Plzen ritorna in Repubblica Ceca, portandosi con sé la Viktoria.
Diego Scarpitti