Gaming

Napuland, un videogame per combattere la guapparia e l’inciviltà

Un nuovo supereroe entra a far parte ufficialmente della schiera dei miti del pubblico giovanile e non solo: il suo nome è Napuel! Proprio così, in un mondo che quasi si diverte a creare e divulgare delinquenza e inciviltà, era necessario trovare una soluzione per contrastare il male che ci circonda. In che modo? Beh, attraverso un videogioco, uno strumento ludico usato per la maggior parte da un pubblico giovanile, con uno scopo ben preciso: insegnare la civiltà … giocando! Parliamo di Napuland, un progetto nato ed ambientato a Napoli che, come tante grandi metropoli d’Italia e non solo, ha una parte di cosiddetta “mela marcia” che tenta di distruggere in ogni modo la parte buona, sana della popolazione. La cosa interessante è che c’è un supereroe, ma non c’è assolutamente violenza: Napuel, l’eroe della storia, non uccide i malviventi, né compie alcun atto di angheria verso i nemici, ma li trasforma in … colombe! Ma andiamo con ordine, descrivendo un po’ la trama della storia e i suoi protagonisti: Napuland è la casa di un popolo caloroso e solare, i napulandesi. Il male però trova sempre un modo per metterci lo zampino, e lo fa attraverso i Lutam, esseri malefici che cercano di trasformare gli abitanti partenopei in persone arroganti, ignoranti e presuntuose, i cosiddetti Cuozzi. Napuland si trova a dover fronteggiare un momento di estrema difficoltà, i napulandesi vengono quasi annientati dai Lutam che si nutrono del loro dolore, rapendo anche Pulcinella, il simbolo di Napuland, e rinchiudendolo in una cella segreta del castello dell’Ovis. Interviene però Amelia, una vecchia fattucchiera che vive in cima al Vesuvio che, grazie ad un incantesimo, genera dalla lava del vulcano il giustiziere di Napuland: Napuel, un’entità creata dall’unione tra la coscienza del popolo napulandese e la potenza vitale del vulcano Vesuvius. Il supereroe dovrà superare diverse sfide per contrastare le forze oscure dei Lutam, liberare Pulcinella e riportare Napuland al suo splendore originario.

Un progetto che mi ha colpito subito, l’idea stessa di insegnare una disciplina così a lungo ignorata ( a scuola come nella vita comune ) quale l’educazione civica e il buonsenso attraverso un gioco, è davvero degna di un grande plauso, e non è da tutti. Eh sì, perché quella che è la civiltà e la pacifica convivenza tra persone ormai sembra solo un lontano ricordo sepolto in un vecchio cassetto … e non vale solo per i giovani, ma anche per chi fa parte della vecchia guardia, che spesso non dà il buon esempio. Ora, alla luce di tutto questo, c’è da chiedersi come potrebbero mai fare le nuove generazioni a capire e a seguire le regole di civiltà se proprio noi che dovremmo essere i loro “fari nella notte”, le loro guide della vita, siamo i primi a non seguirle … E allora perchè non provare ad insegnare le buone maniere e la non violenza divertendosi giocando? Ecco che quindi nasce come un fiore in un deserto proprio Napuland, da un’idea geniale di Giuseppe Tattoli, founder del progetto, e le musiche di Silvio Tattoli e dei Sud Globalix. A chi sostiene che il progetto propone una narrativa antimeridionale dove vengono proposti soliti stereotipi riguardanti la città partenopea, posso senz’altro ribattere l’esatto contrario: denunciare il malcostume che dilaga ( e ribadisco, a Napoli come in qualsiasi altra metropoli ), non significa essere antimeridionale, ma anzi serve per combattere il marciume, senza girare la faccia dall’altro lato, facendo finta che sia tutto ok! Significa in poche parole non arrendersi, combattere affinché la città si liberi della parte malsana e ritorni ad essere un vero e proprio Paradiso Terrestre, così come è stata creata da Madre Natura!

Ho contattato proprio Giuseppe Tattoli e, da una chiacchierata telefonica, ne è nata un’intervista che propongo per il lettori di Road Tv Italia:

Giuseppe Tattoli, ideatore del progetto videoludico “Napuland” … Ti presenti ai nostri lettori?

Sono un modellatore 3D e sviluppatore su Unreal Engine 5 autodidatta. La mia prima passione è sempre stata la musica e compongo brani insieme alla band di cui faccio parte in veste di bassista, i Sud Globalix.

Quando e come nasce l’idea di Napuland?

Prima di tutto grazie per avermi offerto l’opportunità di chiarire i vari aspetti di questo progetto. L’idea di Napuland risale a circa due anni fa ma ho cominciato a lavorarci concretamente poco più di un anno fa, in un periodo un po’ delicato che stavo attraversando. Amo molto Napoli e vederla sprofondare nel degrado mi ha sempre ferito, così, essendo un creativo, un amante dell’arte e una persona animata da un significativo senso dell’humor ho pensato di creare un videogioco educativo che ponesse in risalto prima di tutto la straordinaria bellezza della città e poi di porre in modo leggero e ironico le problematiche connesse, purtroppo, a una inciviltà di fondo che caratterizza una parte del popolo napoletano.

Napuland è un grido dei tanti napoletani contro un sistema di degrado ed inciviltà che tengono la città sotto scacco …

Esatto, Napuland è il grido dei tanti napoletani che vorrebbero godersi l’arte, la cultura atavica di questa preziosa città. È un grido che sta diventando sempre più simile a un ruggito, il ruggito di chi rivendica il diritto di vivere serenamente e in pace con tutti.

Napuland, un videogame diverso dagli altri, non è solo fantasia ma un mix ben combinato tra fantasia stessa e realtà ….

Napuland è un videogioco diverso dal solito per vari motivi. Prima di tutto è un videogioco che non esalta la violenza, infatti Napuel, il supereroe, non uccide la gente ma la trasforma. Il messaggio, quindi, è che possiamo cambiare. Napuel rappresenta la consapevolezza e solo rendendoci consapevoli possiamo trasformare noi stessi e di conseguenza l’ambiente che ci circonda. Chi viene eliminato, invece, sono le entità malefiche che si impossessano della gente. Queste entità rappresentano l’ignoranza e non sto parlando dell’ignoranza accademica ma della cecità della nostra mente. Quella cecità che ci impedisce di vedere nell’ altro il riflesso di noi stessi, che ci impedisce di vedere la legge elementare di causa-effetto: semino il male, raccolgo il male. Semino il bene, raccolgo il bene. Se si capisse questa elementare legge della vita e la mettessimo tutti in pratica immaginate un pó in che mondo vivremmo. Certo Napuland è un mix di realtà e fantasia dove alcune realtà vengono enfatizzate in modo grottesco, surreale e ovviamente ironico.

Napoland è un progetto più che un semplice videogioco, un progetto che vede coinvolte anche diversi artisti ben noti al panorama partenopeo e non solo: quando hanno aderito? E che ne hanno pensato?

Si, Napuland è un progetto e non solo un videogioco. È un progetto che mira a promuovere la cultura in generale e in particolar modo la musica. Nel videogioco, in base alle liberatorie che riuscirò a ottenere, ci saranno gli avatar di alcuni artisti come Roberto Colella, Tommaso Primo, Teresa De Sio, Gabriele Esposito, Pier Macchiè e altri ancora. Colgo l’occasione per anticipare anche la presenza dei Sud Globalix autori della sigla di Napuland e di altre canzoni relazionate al videogame. Ovviamente tutti gli artisti citati sono entusiasti di questo progetto e hanno ben compreso la sua valenza sociale.

I Lautam rappresentano la malavita organizzata?

No, i Lutam non rappresentano la malavita organizzata ma le entità malefiche di cui ho parlato prima. Rappresentano il male, l’ignoranza, la cecità mentale che di conseguenza portano al degrado umano.

Napoli, nella realtà come nel videogioco da te creato, sembra divisa in due, da una parte le persone civili che vogliono il benessere della città e dall’altra quelli che la annientano con l’inciviltà e la deliquenza … cosa potrebbe servire per “trasformare” gli incivili in persone perbene?

Esatto, Napoli è divisa in due e purtroppo finché sarà divisa non potrà portare alla luce il suo vero splendore. Cosa potrebbe servire per trasformare gli incivili in gente civile? Prima di tutto una grande opera di sensibilizzazione, mostrare alle nuove generazioni esempi di bellezza attraverso una maggior valorizzazione della musica, l’arte, un approccio più approfondito alla ricerca di se stessi e della loro autenticità e allo sviluppo dei loro talenti individuali.Poi,ovviamente, nei casi più difficili dove ormai è impossibile fare prevenzione, occorre un polso fermo che sappia infondere la disciplina. Le istituzioni dovrebbero avere questo ruolo ma in un sistema marcio alla base, purtroppo anche le istituzioni e i loro rappresentanti non fanno granché. Quindi non ci resta che fare la nostra parte e unirci per dare un segnale forte e determinato.

In prospettiva futuristica, Napuland potrebbe essere inserito come materia di educazione civica a scuola?

Sarebbe bello vedere Napuland come materia di educazione civica, si, credo che potrebbe essere inserito in un contesto scolastico.Lo scopo del gioco è quello di depotenziare alcuni atteggiamenti negativi che spesso creano modelli di riferimento giovanili aberranti dove ci sono personaggi appartenenti ad una certa sottocultura nostrana che vengono addirittura osannati dai giovani. Oltre al fatto che Napuland è una finestra aperta anche su altre tematiche di rilevanza sociale come la lotta alla violenza di genere, rispetto per le donne, coscienza ambientale, inclusione.

Napuel riuscirà a salvare Napoli?

Napuel riuscirà a salvare Napoli quando ogni napoletano farà di Napuel il rappresentante della propria coscienza e della reale volontà di fare del popolo napoletano un’unica, meravigliosa, grande famiglia.

 

Ringraziando Giuseppe per la sua disponibilità, ricordo la pubblicazione della versione completa di Napuland è prevista per l’autunno 2024 e inizialmente sarà scaricabile su Windows per poi arrivare nel mondo Android. Ad maiora, Giuseppe! Ad maiora, Napuland!

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Fabio Iuorio

Osservatore del sociale a 360°, amo scrivere e guardare Oltre Ho amato il ruolo di giornalista e speaker radiofonico fin da bambino, mi piace poter approfondire temi a sfondo sociale spesso ignorati dalla società moderna. Che dire, come si evince dal titolo della mia trasmissione ( Imagine - Il Mondo Che Vorrei ) … sono un eterno sognatore di un mondo come quello descritto da John Lennon in Imagine, un mondo dove non esistono discriminazioni e guerre, nulla per cui uccidere o morire.

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