“Nicola Cosentino va assolto perché il fatto non sussiste“. Così gli avvocati Stefano Montone e Agostino De Caro, legali dell’ex sottosegretario all’Economia e coordinatore campano del Pdl, imputato per “concorso esterno in associazione camorristica“, al termine dell’arringa difensiva durata due udienze davanti al collegio C del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduto da Giampaolo Guglielmo (a latere Pasquale D’Angelo e Rosaria Dello Stritto).
“Come fare a giustificare una sentenza di condanna?” ha chiesto l’avvocato Montone rivolgendosi ai tre giudici: “i quintali di prove, di cui parla l’accusa, che cosa provano?“. “Non c’è prova dell’accordo politico-mafioso tra Cosentino e i Casalesi – ha proseguito – di quando e tra chi sia stato concluso, e non si sa fin quando sia durato. Né vi è prova dei favori che Cosentino avrebbe fatto al clan“.
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