di Antonio Mangione
No all’inceneritore a Giugliano: sono otto i Comuni delle province di Napoli e Caserta che hanno presentato ufficialmente il ricorso al Tar per l’annullamento del bando di gara e di tutti gli atti propedeutici e successivi.
L’istanza è stata presentata dalle amministrazioni di Qualiano, Villaricca, Marano, Mugnano, Melito, Parete, Lusciano e Trentola Ducenta. Non c’è paradossalmente Giugliano, Comune che dovrebbe ospitare territorialmente l’impianto nell’area dell’ex centrale di turbogas al Ponte Riccio. Assenti anche Aversa e Calvizzano.
Presentate nella conferenza stampa tenutasi nella sede del municipio di piazza del Popolo a Qualiano le linee guida delle motivazioni alla base del ricorso. Nell’aula consiliare c’erano i sindaci Ludovico De Luca (Qualiano), Francesco Gaudieri (Villaricca), Angelo Liccardo (Marano), Giovanni Porcelli (Mugnano), Michele Griffo (Trentola Ducenta), gli assessori Angelo Zammartino (Melito) e Raffaele Tessitore (Parete), olte che vari rappresentanti dei comitati, associazioni e cittadini.
“E’ una lotta che ci vede tutti uniti e compatti senza distinzione di ruoli” ha affermato il sindaco di Qualiano Ludovico De Luca. “Stiamo lottando insieme per il nostro territorio che viene continuamente criminalizzato. La gente non ne può più. Tutti noi non ne possiamo più di decisioni prese nei palazzi e che vengono fatte cadere sulle comunità locali che non vengono mai interpellate”.
Trenta le pagine del documento, scritto da sette avvocati amministrativi che hanno prestato gratuitamente la loro assistenza alle istituzioni, in cui sono contenute le motivazioni del ricorso. Citati in giudizio il commissario straordinario, la Regione, l’Enel e le due le aziende che hanno aderito al bando, la A2A (la stessa che ha costruito l’inceneritore di Acerra) e l’Astaldi, presentando un progetto per prendere parte alla procedura di dialogo competitiva messa a punto dai tecnici della struttura commissariale per l’inceneritore, guidata da Alberto Carotenuto.
Nelle premesse è stata evidenziato l’aumento delle neoplasie del 74% e dei tumori del 47% nei comuni interessati negli ultimi anni allo sversamenti e discariche, legali e illegali, e l’assenza dell’avvio delle operazioni di bonifica del territorio. Tra le violazioni riscontrate quella alla legge numero 82 del 2007 che sanciva che nessun impianto o discarica potesse essere costruita nel Giuglianese, la violazione del diritto alla salute, costituzionalmente garantito; l’illeggimità della nomina del commissario straordinario e dell’iter utilizzato per la scelta del tipo di impianto, ritenuto poco collaborativo e insufficiente.
L’investimento totale si aggira sui 316 milioni di euro. Sedici milioni di euro per la progettazione, 300 per la costruzione e 24 milioni all’anno per la gestione. Intanto gli esperti del gruppo di lavoro istituito dal ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e formato da rappresentanti del dicastero e della Regione Campania e da esperti e scienziati dell’Ispra, del Cnr e dell’Enea, incontreranno nei prossimi giorni il Commissario ad acta per cercare soluzioni adeguate per chiudere il ciclo dei rifiuti in Campania e per valutare i sistemi preferenziali di smaltimento delle ecoballe. L’obiettivo è quello di trovare soluzioni alternative all’inceneritore, così come chiesto a gran voce dai comitati.
19 ottobre 2013