Basta bonus a chi licenzia. Mi ha colpito tantissimo, in questi giorni, vedere con i miei occhi atteggiamenti di imprenditori e manager completamente opposti. Alcuni hanno mandato immediatamente in cassa integrazione i dipendenti, mantenendo intonse le retribuzioni per se stessi e per pochi privilegiati, altri si sono immediatamente decurtati o bloccati i compensi e hanno posto in essere ogni azione per sostenere i collaboratori, soprattutto quelli più in difficoltà. La differenza la fanno le persone. Ma forse anche il contesto e le regole.
Io penso che se vogliamo davvero migliorare le cose dopo la pandemia dobbiamo partire da come vengono trattati i lavoratori. Troppe, troppe volte in questi anni molti manager superpagati nei momenti di difficoltà, spesso causate dai loro stessi errori, hanno mantenuto la poltrona e aumentato le proprie retribuzioni milionarie semplicemente licenziando. Mandando gente per strada. Vogliamo ristabilire un po’ di etica nel business e nelle aziende? Bene. Allora al di la’ di Vision, Values, al di là delle belle campagne di marketing e di employer branding che ci raccontano quanto sia bello lavorare in quell’azienda – finchè ci lavori – facciamo azioni concrete.
Stai licenziando? Mi dispiace, niente bonus
Io stabilirei per legge che ogni qualvolta un’azienda effettui azioni di licenziamento, cassa integrazione o che comunque incidano su posti e condizioni economiche dei dipendenti, si decurtino in maniera corrispondente anche le retribuzioni dei top manager e si congelino quelle variabili. Questi sono value. Questa è leadership. Non solo. Renderei immediatamente illecita qualunque forma di bonus o incentivazione legata a riduzioni di personale. Non è possibile, per esempio, dare un bonus a un c-level che sia vincolato a provvedimenti di riduzione del personale. Oggi tanti manager e tanti direttori hr prendono soldi in più se raggiungono precisi obiettivi di ridimensionamento degli organici. È un modo sofisticato di dire: mors tua vita mea. Non è corretto. Non è più accettabile. Io credo che un grande manager riqualifichi le sue persone. Sappia attivare politiche preventive e continuative di upskilling e reskilling. E se non ci riesce e decide di licenziare, tocca in primis ai vertici dare l’esempio e pagare la loro parte. Vogliamo un nuovo sistema economico? Non vogliamo più fare business senza etica? Benissimo. Iniziamo a non premiare più chi licenzia e a ridurre le relative retribuzioni e bonus. Mi sbaglierò, ma io sono convinto che manterremmo tanti posti di lavoro senza alcuno sforzo…E faremmo guadagnare le stesse cifre anche a tanti top manager ex tagliatori di teste miracolosamente convertiti alla tutela dei posti di lavoro… Scommettiamo?
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