La Corte di Appello di Napoli (terza sezione, presidente Giovanni Carbone) ha ridotto da 18 anni a 16 anni e 8 mesi di reclusione la pena inflitta il 23 luglio 2020 ad Armando Del Re, accusato di avere aperto il fuoco in piazza Nazionale, il 3 maggio 2019, sparando all’impazzata per uccidere Salvatore Nurcaro ma colpendo anche la piccola Noemi, che aveva 4 anni e sua nonna. I giudici di secondo grado hanno confermato la condanna a 14 anni comminata in primo grado al fratello Antonio, ritenuto coinvolto nell’agguato per avere fornito supporto logistico.
Ieri l’avvocato degli imputati, Claudio Davino, insieme con la collega Antonella Genovino, ha chiesto l’assoluzione di Antonio Del Re dall’accusa di avere fornito supporto al fratello e, per Armando, il riconoscimento dell’insussistenza dell’aggravante mafiosa e della premeditazione: Armando ha sostenuto di avere usato la violenza nei confronti di Nurcaro per vendicarsi della mancata restituzione di un prestito.
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