Per non dimenticare, 35 anni fa la strage del Rapido 904

Era una domenica prenatalizia come tante altre, quando alle 19:08 del 23 dicembre 1984 un ordigno nella nona carrozza del Rapido 904 esplose con una carica radiocomandata mentre percorreva i 18 km della galleria Direttissima, tra le stazioni di Vernio e San Benedetto Val di Sambro, sull’Appennino toscoemiliano, luoghi non distanti da quelli della strage dell’Italicus di dieci anni prima (12 morti e 48 feriti). La bomba sul 904 provocò 16 morti e 267 feriti: il treno era partito alle 12.55 da Napoli Centrale diretto a Milano, carico di persone in viaggio per le feste di fine anno. Il boss Totò Riina, morto nel 2017, era l’unico imputato a Firenze al processo d’appello sulla strage.

Sul ‘Mattino’, in occasione dell’anniversario, è stata pubblicata una lettera a firma del presidente Associazione tra i familiari della strage sul treno Rapido 904 del 23 dicembre 1984 e Vicepresidente Fondazione Polis:

35 anni. Un perenne presente che non smette mai di passare. Il 23 dicembre 1984, nella Grande Galleria dell’Appennino, tra Vernio e San Benedetto Val di Sambro, un attentato ai danni del treno Rapido 904, partito da Napoli e diretto a Milano, pose barbaramente fine all’esistenza di 16 persone. 267 furono i feriti. Un perverso intreccio tra terrorismo e criminalità organizzata caratterizzò una delle pagine più buie della storia del Paese. E segnò in modo inequivocabile le nostre esistenze.

In tutto questo tempo abbiamo cercato ostinatamente di portare avanti la memoria di tutte le vittime della strage, ma anche e soprattutto siamo stati animati da un forte desiderio di giustizia. Giustizia che non abbiamo ancora ottenuto e di cui forse mai beneficeremo, visto che il processo relativo alla strage si è estinto con la morte del boss Totò Riina, imputato in qualità di mandante.

L’attività della nostra associazione, a prescindere dall’iter giudiziario, è sempre stata animata dal convincimento che occorre disseminare il valore della memoria, soprattutto tra i più giovani e a maggior ragione tra coloro che nel 1984 non erano ancora nati. Una bella e significativa risposta in tal senso l’abbiamo ricevuta da un gruppo di studenti del Liceo Bérard di Aosta, i quali, il prossimo 22 dicembre, alle ore 18, a Napoli, nel quartiere Forcella, presso la Biblioteca “A Porte Aperte”, intitolata ad Annalisa Durante, uccisa a soli 14 anni durante una sparatoria tra clan rivali, metteranno in scena la trasposizione teatrale del libro “Mi ricordo. Rapido 904. Frammenti di Vita”, realizzato dagli stessi studenti del Liceo Bérard a partire dalla testimonianza di Lina D’Aniello, una sopravvissuta alla strage del 23 dicembre 1984.

L’iniziativa è frutto di una collaborazione tra l’Associazione dei familiari della strage, il Ministero dell’Istruzione e la Fondazione Polis della Regione Campania. Abbiamo scelto un luogo di riscatto della città per unire, a partire dal coinvolgimento degli studenti, la memoria delle vittime innocenti delle mafie, del terrorismo e di ogni forma di violenza criminale lungo l’intero Paese.

Il giorno 23 dicembre, poi, alle ore 12, sarà inaugurata la nuova area verde di Piazza Garibaldi, intitolata alle vittime della strage del treno Rapido 904 per volontà del Comune di Napoli. A seguire, alle ore 12:30, presso la stazione centrale si svolgerà la tradizionale cerimonia commemorativa.

Due giorni di iniziative che vedranno il coinvolgimento di istituzioni, associazioni, studenti, cittadini. Due giorni per ribadire l’importanza del valore della memoria. Due giorni per provare a riempire di senso, ancora una volta, questi ultimi 35 anni, un perenne presente che non smette mai di passare.

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Redazione Desk

Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.

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