La psicosi da crolli non ha risparmiato, come era prevedibile, un altro storico edificio della città. Dopo la galleria Umberto, la galleria Principe, il Palazzo Reale ed altri monumenti che sono il fiore all’occhiello di Napoli, a finire nell’occhio del ciclone per il pericolo crolli è stavolta il Museo Archeologico Nazionale. Gli operai hanno installato stamattina le transenne per impedire il passaggio sui marciapiedi che costeggiano via Santa Teresa degli Scalzi, un intervento che è reso necessario per permettere l’intervento alle squadre di manutenzione.
I cornicioni sono da tempo in condizioni precarie. All’usura del tempo si è aggiunta la crescita di un gran numero di piante all’interno delle cavità tra i marmi. Un problema, quello della crescita di arbusti sui monumenti che ha riguardato di recente anche il Maschio Angioino, il Palazzo Reale e il campanile della Basilica di Santa Chiara.
Non si contano ormai in città il numero di edifici, storici e non, interessati dal pericolo crolli. Dopo anni di incuria e di scarsa attenzione alla manutenzione ordinaria degli edifici, la morte del piccolo Salvatore Giordano ha risvegliato nei napoletani la paura di vedersi crollare pezzi di città addosso.
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