“In tribuna non voglio andare, nei distinti nemmeno. Voglio stare in curva con gli amici”. Vincenzo ha 81 anni e una sfegatata passione per il Napoli. Che “vede” con il cuore, perché Vincenzo, come Antonio, è cieco, e la partita la ascolta da una radiolina. Ma il loro handicap non impedisce a Vincenzo e Antonio (nomi di fantasia, ndr) di andare allo stadio. Perché, anche se non riescono a vedere la palla, i giocatori in campo, le azioni, e i goal, sentono l’esultanza della curva, l’emozione che corre attraverso lo stadio durante ogni partita. Un’emozione che solo un vero tifoso può provare e capire.
“Io sono abbonato” spiega Antonio, “quella per il Napoli è una passione che ho da sempre”. E il fatto di non vedere la partita non la fa sentire meno tifoso? “Per niente. La partita si deve sentire col cuore, e io la sento”. Una storia commovente, quella di Vincenzo e Antonio, che in questi giorni di vergogna per il tifo partenopeo e per il calcio tutto, mostra l’altro lato della medaglia, l’immagine stupenda di un tifo sano, pulito, che supera ogni ostacolo e ogni discriminazione. Un’immagine che vorremmo vedere più spesso.
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