“Notte nera. Il ritorno del commissario Lombardo”, intervista a Giuseppe Petrarca

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Anna Copertino ha intervistato lo scrittore napoletano Giuseppe Petrarca, che torna a raccontare del commissario Lombardo nel quarto episodio della serie

di Pina Masturzo (Docente, membro dell’associazione “Porto delle Nebbie”).

All’indomani della trilogia formata da “Inchiostro rosso”, “Corpi senza storia” e “L’Avvoltoio”, lo scrittore napoletano Giuseppe Petrarca torna a raccontarci del commissario Lombardo nel quarto episodio della serie, edito da Homo Scrivens, dal titolo “Notte nera. Il ritorno del commissario Lombardo”, in uscita alla fine di maggio. Un ritorno non solo sulla scena di un nuovo crimine, ambientato ancora una volta nel mondo dei camici bianchi della sanità lombarda, ma un vero e proprio ritorno alla vita, alle emozioni e ai progetti che Cosimo Lombardo aveva rischiato di perdere alla fine del romanzo precedente, quando lo avevamo lasciato in un letto d’ospedale gravemente ferito nella sparatoria finale.

Con lui, in questo capitolo, a fare da protagonisti sono non soltanto figure di medici di vario livello e competenza, con la loro professionalità accompagnata ora da profonda umanità ora da profonda boria e puro interesse economico (i giochi di potere, gli sgambetti, le invidie e le rivalità ci fanno pensare purtroppo a tante realtà del nostro tessuto ospedaliero e non solo, ma anche vivaci infermiere che accompagnano la degenza di Cosimo e che piano piano assumono un ruolo determinante nello svolgersi della vicenda, fino a diventare, come nel caso di Veronica, quasi controfigure al femminile del nostro commissario. Come del resto, era già accaduto nel L’Avvoltoio, dove l’apporto al femminile era già stato particolarmente messo in evidenza.

Già il titolo ci rimanda ad una presenza di donna, anche se nella dimensione dell’oscurità: la notte, che negli ospedali sa di luci al neon, di disinfettante, di respiri affannosi e anche di passi misteriosi che minacciano il destino dei pazienti. La notte, “nera di pece” come direbbe il poeta, che avvolge nella sua ombra le trame di chi il buio lo porta dentro di sé, ma che non se ne fa complice, in quanto, in quella stessa ombra, si muovono anche le figure che metteranno fine alla catena dei delitti di cui rischia di essere di nuovo vittima lo stesso Cosimo Lombardo. E molto più che nei romanzi precedenti appare caratterizzata e protagonista Carla, la compagna di Cosimo, della quale l’autore ci svela, con grande delicatezza e finezza psicologica, i moti del cuore, le paure, le ansie per la vita del commissario e le speranze di un futuro condiviso che adesso non sembra più tanto lontano e difficile.

Insomma, al di là di una trama noir molto ben curata e architettata, “Notte nera” offre al lettore non pochi spunti di riflessione sulla realtà contemporanea, in una chiave questa volta forse più intimistica dei romanzi precedenti e filtrata attraverso sguardi di donne che danno al commissario e anche noi la forza e la speranza di credere in un futuro e in una vita migliori.