Leggendo “Novelle brevi di Sicilia” è come passeggiare in quella cornucopia di meraviglie che non si limita a far godere gli occhi, ma ti entra nelle vene e nei sensi tutti. U scrusciu du mari, la scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare che si possiedono per tutta la vita. In nessun luogo come in Sicilia l’immediatezza è presente e vi puoi trovare qualunque tipo di contraddizioni, seppur il fondamento, la visione oltre l’orizzonte sia sempre presente nei siciliani, i quali fanno ognuno un’isola a sé. Tutte le manifestazioni siciliane che riscontrerete nelle novelle hanno aspetti onirici che profumano di realtà, desiderio, riflessione, a volte contrastanti, come se fossimo improvvisamente colpiti dall’aroma degli aranci e dello zolfo del vulcano.
Ecco perché c’è bisogno di Sicilia! Ecco perché la scrittura di Andrea Giostra ci trasporta nei profumi e nella storia dell’isola e c’era davvero bisogno di un racconto così schietto, familiare, diretto, un affresco reale e umano di un tempo sospeso e che può essere eterno, inebriante, violento, selvaggio, divertente, ironico, ricco di frasi e aneddoti, ricco di tradizioni e metafore. L’autore ha raccontato la sua terra, quasi come Verga e Camilleri. Sembra di essere sull’isola e di viverne la natura incantevole.
Andrea Giostra, con un linguaggio spontaneo, scava nella sua memoria alla ricerca di ricordi. Lo fa con grande passione, inserendo personaggi di tutti i tipi e esaltandone le loro caratteristiche. Andrea è orgoglioso della sua terra, ecco perché costruisce un quadro non particolarmente articolato di parole, ma al contempo preciso e gioioso. L’autore è netto, implacabile nelle descrizioni, concede tutto e poi si blocca, quando il lettore sarà sul più bello del godimento.
Insomma, “le novelle brevi di Sicilia” sono sin da subito, con un incipit irriverente nei consigli che la nonna ottante dà al nipote per godersi la vita, fino alla fine, senza fermarsi, fermo nel suo intento di raccontare la Sicilia del passato, del presente, del futuro, la Sicilia di nessun tempo anche, quella che non si è mai arresa a nessuna dominazione e che ancora ora vive anche attraverso la scrittura di Andrea Giostra.
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