di Luigi Casaretta
Durante il Summit del gruppo Quad che include Giappone, Usa, India e Australia, gruppo nato nel 2007 tra i quattro paesi per contrastare la crescente potenza cinese secondo fonti statunitensi è stato “disturbato” dal sorvolo di aerei caccia cinesi e russi sul Mar del Giappone e sul Mar Cinese proprio mentre i leader dei quattro paesi si riunivano a Tokyo.
Un evidente messaggio di sfida, mascherato da esercitazione militare, ai quattro paesi che intendono contenere l’espansione cinese nell’area, su cui la questione Taiwan ruota come perno centrale.
A riguardo il Global Times, tabloid cinese, ha scritto che l’Esercito popolare di liberazione (Pla) ha inviato più navi da guerra negli Stretti chiave vicino al Giappone (Tsushima e Miyako) “in risposta alle provocazioni degli Usa e alle osservazioni giapponesi”.
Ma il ministro della Difesa nipponico Nobuo Kishi, afferma che Tokyo ha espresso le sue “gravi preoccupazioni” sia alla Cina sia che agli Stati Uniti per i crescenti attriti specificando che gli aerei avvistati sono quattro bombardieri con capacità nucleari.
I dettagli di queste incursioni sono stati resi noti sempre dal ministro giapponese. Nella fattispecie, gli aerei non hanno violato lo spazio aereo territoriale, ma è la quarta volta da novembre che voli congiunti a lunga distanza di Russia e Cina sono stati avvistati vicino al Giappone. “Due bombardieri cinesi si sono uniti a due russi nel mar del Giappone i quali poi hanno effettuato un volo congiunto verso il mar Cinese orientale”, ha detto Kishi parlando con i media. “Dopodiché, un totale di 4 aerei, di cui due nuovi bombardieri cinesi – che hanno sostituito vecchi modelli cinesi – e due russi, hanno condotto un volo congiunto dal mar Cinese orientale all’oceano Pacifico”.
Da nord, un aereo russo per la raccolta di informazioni ha effettuato un volo verso Hokkaido e poi verso la penisola di Noto, nel Giappone centrale.
Il Giappone, che ha controversie territoriali con i vicini Cina, Russia e Corea del Sud, invia regolarmente i suoi aerei a difesa dei suoi confini aerei: per l’intero 2021 e fino allo scorso marzo, sono state effettuate 1.004 operazione del genere, nelle statistiche del ministero della Difesa, in prevalenza contro aerei cinesi.
E la situazione non è destinata a migliorare.
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