Nuove norme a difesa degli animali in Francia

0
413
Nuove norme a difesa degli animali in Francia

Il parlamento francese ha adottato in via definitiva, con un voto quasi unanime al Senato, una proposta di legge contro i maltrattamenti degli animali.

di Luigi Casaretta

Il parlamento francese ha adottato in via definitiva, con un voto quasi unanime al Senato, una proposta di legge contro i maltrattamenti degli animali. L’ultima votazione si è conclusa con 332 voti a favore, uno contro e 10 astenuti.

Passa quindi la legge, voluta dai diversi schieramenti politici e dallo stesso presidente Macron, il cui schieramento politico si è espresso subito a favore del testo di legge: “Abbiamo trovato un accordo insperato su un testo storico a favore della condizione animale in Francia; noi proteggeremo meglio gli animali, sia selvaggi che domestici, e sanzioneremo ancora di più in caso di maltrattamenti” ha esultato su Twitter uno dei cofirmatari del progetto di legge, il deputato de La République en Marche Loic Dombreval.

Nel progetto, si prevede di vietare la presenza di animali nei circhi ambulanti entro i prossimi 7 anni. Reintrodotta la misura che vieta di mostrare orsi e lupi come se fossero uno show. I cetacei saranno tenuti fuori dagli acquari e sarà interrotto l’allevamento di visoni americani e animali di altra specie all’unico scopo di ricavarne la pelliccia.

Dal 1 gennaio 2024 nei negozi di animali sarà vietata la vendita di cani e gatti ed inasprite le pene per maltrattamenti e abbandoni, di cui la Francia, per quest’ultimo aspetto, ha il triste primato europeo acuito da pandemia e lockdown che ha innalzato il numero di abbandoni in tutt’Europa e soprattutto in Francia.

Così gli animalisti francesi, e non solo, esultano di fronte a questo traguardo storico, tuttavia le associazioni animaliste francesi sono rimaste deluse su altri aspetti, poiché chiedevano il divieto di vendita di tutti gli animali domestici, non solo di cani e gatti. Inoltre era stato chiesto il divieto di vendere animali con annunci su giornali o riviste; tra le richieste non accettate, anche quella di vietare tutti gli allevamenti di animali, non solo di quelli per la produzione di pellicce.