Quante volte i cieli di Napoli, della Calabria, e di tutto il Meridione sono state segnate da numerose e anomale strisce bianche? Quanto è estesa la letteratura controcorrente sulle scie chimiche e la geo-ingegneria? Quanto forte è la stretta politica sui media internazionali da parte degli Stati Uniti e dei governi occidentali contro la diffusione d’informazioni in merito all’impiego delle tecnologie non convenzionali a danno della sanità pubblica e dell’ambiente? In base a quanto rivelato pubblicamente dagli analisti russi e cinesi l’India e la Nigeria si sono opposte all’invasione dei propri spazi aerei da parte di aerei chimici statunitensi, obbligandoli all’atterraggio e sequestrandoli per un certo lasso di tempo.
Secondo le dichiarazioni del Ministero della Difesa della Federazione russa le scie chimiche non sono pseudo-fenomeni ma solide realtà, anzi, progetti geo-ingegneristici e militari in nero a servizio dell’imperialismo americano e del blocco NATO. In base a quanto diffuso anche dai cinesi, il fronte delle nazioni affratellate nell’opposizione all’alterazione climatica e ambientale a livello globale si ingrandisce. Queste operazioni che inondano l’atmosfera di elementi pesanti, e che inquinano i suoli globali, danneggiano gravemente la salute e sono tra le cause più influenti per quanto riguarda le malattie cerebrali e i tumori.
In questa drammatica operazione sono coinvolti tutti i più grandi paesi occidentali che, come ci ha confermato la rivista Limes attraverso l’intervista “Owning the weather: la guerra ambientale globale è già cominciata” del generale Fabio Mini, eseguono queste sperimentazioni da decenni. Mentre i grandi canali d’informazione impediscono l’alfabetizzazione delle masse in merito a questo atto criminale, India e Nigeria hanno provato a ribellarsi. I casi suddetti sono accaduti nel lontano 2009, quando due Condor (Antonov AN-124 Ruslan, velivolo di fabbricazione ucraina) sono stati sequestrati per breve tempo dalle forze militari indiane e nigeriane.
I velivoli corrispondevano a modelli modificati del quadrimotore turboventola progettato in Unione Sovietica negli anni’80, il più grande aereo cargo del mondo costruito in serie. Questi furono attrezzati da una serie di tecnologie collaudate per l’irrorazione ad alte quote di soluzioni chimiche e agenti biologici. Il caso indiano si consumò a Bombay a cui seguì l’arresto dell’intero equipaggio scientifico e militare americano.
Sia nel caso indiano sia in quello nigeriano risultò che gli aerei erano dotati di 45.000 kg di gas sparati con enormi vaporizzatori sotto le ali e la fusoliera. Dopo non indifferenti pressioni il governo indiano e quello nigeriano cedettero al governo statunitense e restituirono in blocco gli equipaggi e gli aerei.
Ora quanto influisce il fenomeno delle scie chimiche sull’inquinamento ambientale in Italia? Gli studi delle associazioni contro il biocidio devono essere aggiornati anche con questa “non nuova” voce? Quali e quanti sono gli studi accademici esistenti in merito?
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