Categories: Cronaca

Nuovi elementi sulla morte di Prigozhin dal Wall Street Journal

Nuovi e scottanti elementi emergono dal Wall Street Journal, secondo cui, citando funzionari dell’intelligence occidentale e un ex agente dei servizi russi, l’assassinio del comandante della Wagner, ex cuoco di Putin, sarebbe maturato proprio nell’entourage del presidente russo ed in particolare ad opera del segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, Nikolai Patrushev, principale alleato del leader russo da decenni.

Come il braccio di destro di Putin ha fatto fuori Prigozhin“. Si intitola così l’articolo del Wall Street Journal in cui vengono ricostruite le fasi prima dell’attentato e come esso sarebbe maturato in due mesi, cioè da quando a giugno la brigata Wagner osò ammutinarsi salvo poi fare marcia indietro grazie alla mediazione del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, che era riuscito a chiudere un accordo con i ribelli che permetteva il trasferimento delle forze di Wagner proprio in Bielorussia e garantiva una, apparente, immunità a Prigozhin. Ma quel momento che sembrava chiuso positivamente lasciava presagire un gesto di slealtà verso Putin, che non sarebbe passato inosservato. Secondo le fonti del Wsj, una piccola bomba posizionata sotto l’ala dell’aereo di Prigozhin mentre il velivolo aspettava il momento del decollo sulla pista dell’aeroporto di Mosca avrebbe provocato l’attentato considerando che Prigozhin oltre ad avere tradito veniva visto come una minaccia alla leadership di Putin ancora prima, avendo accumulato diverse fortune di dubbia origine tanto da assumere un potere rischioso da contenere. Se non è chiaro se l’ordine sia partito dallo stesso Putin è pur vero che lo stesso “non si sarebbe opposto”, rivelano ancora le fonti del giornale.

Ma secondo la versione ufficiale fornita da Mosca, a provocare l’esplosione dell’aereo di Prigozhin sarebbe stato un errore nel maneggiare le granate che si trovavano a bordo dell’aereo, suggerendo che i passeggeri durante il viaggio avevano fatto uso di droga e bevuto alcol. E lo stesso Cremlino ha definito questo articolo da “pulp fiction” e rifiutandosi di rispondere nel dettaglio al contenuto dell’articolo, il portavoce Dmitry Peskov ha dichiarato: “Ultimamente, purtroppo, il Wall Street Journal si è appassionato alla produzione di pulp fiction”.

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Luigi Casaretta

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