Nutella biscuits è aperta la caccia, si parla di vero e proprio bagarinaggio o vendita su Amazon dove tre confezioni le trovi vendute ad euro 21,99. Forse domenica prima di Napoli Bologna troveremo i bagarini che con il biglietto della partita in abbinamento ti venderanno i Nutella biscuits con una maggiorazione che potrebbe superare il costo del biglietto, vedremo.
Si potrebbero forse contare sulle dita di una mano quelli che non hanno ancora assaggiato almeno un Nutella biscuits. L’ultimo nato in casa Ferrero è stato lanciato ufficialmente sul mercato italiano il 4 novembre. In appena un mese hanno conquistato il palato dei consumatori, che hanno iniziato a dare la caccia ai biscotti alla Nutella in tutti i supermercati d’Italia.
Cerchiamo di capire dati alla mano cosa sta succedendo
I biscotti della Ferrero sono introvabili: scaffali vuoti in tutti i supermercati, da nord a sud, per la nuovissima delizia made in Italy. Si stima che nelle prime tre settimane siano stati venduti già 57 milioni di pezzi, uno per ogni italiano
A Napoli i prezzi più alti, si vendono gli introvabili biscotti a prezzi maggiorati. Lo riporta il Mattino, che parla di minimarket sparsi per tutta la città che vendono i Nutella Biscuits a prezzi che variano dai 6 agli 8 euro, fino a 14 euro. In un’immagine che circola sui social, un negoziante motiva il costo maggiorato dei biscotti con un cartello su cui c’è scritto: «Perché non si trovano». I social sono impazziti; tutti quelli che sono riusciti ad accaparrarsi una sola confezione ne fanno sfoggio come un trofeo di un safari.
Non se ne trova uno nemmeno sugli scaffali dei grandi supermercati: niente da fare a Chiaia e pure al Vomero e all’Arenella. Appena arrivano spariscono dopo pochi minuti. C’è già chi ha provveduto a organizzare un piccolo business. Basta solo avere la pazienza di presidiare un supermercato, magari anche in provincia, aspettare il nuovo carico Ferrero, e acquistare il maggior numero di confezioni possibile. E poi: vuoi i biscotti alla Nutella? Li paghi il doppio, ma anche il triplo, altrimenti niente da fare.
A Mergellina c’è chi vende una confezione a otto euro, mentre al Vasto, in bella mostra sugli scaffali di un minimarket, ne costava sei, giusto il doppio. D’altronde – dice il titolare di una salumeria nella zona della Torretta – è la legge del mercato: meno ce n’è, più il prezzo sale. E guai a parlare di speculazione: “Quei biscotti – aggiunge sempre lo stesso commerciante – sono uno sfizio, se te lo vuoi togliere subito paghi di più, altrimenti fai passare tutta questa euforia e poi li trovi dove vuoi”.
Gli analisti ci aiutano a capire il fenomeno Nutella biscuits
Una domanda troppo elevata, tanto da rendere difficile per l’azienda produrli nella quantità richiesta dal mercato? O una precisa strategia di marketing, per accrescere il sentimento di dipendenza per i biscotti? Quale è la verità? «È un prodotto che ha superato le previsioni — ha detto Giorgio Santambrogio, presidente di Distribuzione Moderna Adm — La capacità produttiva non riesce a stare dietro alla richiesta.
Chi è più dipendente dai biscotti alla Nutella? Il 37 per cento del prodotto viene venduto nel Nordovest: Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta. Un po’ perché quella è l’area più ricca del Paese, un po’ perché lì sono le radici storiche della Ferrero. Nel Nordest si vende il 16,6 per cento del totale dei biscotti. Centro e Sud sono sopra il 20 per cento. In tre settimane il biscotto alla Nutella ha conquistato il 16 per cento della sua categoria di mercato.
Come precisa Santambrogio, l’azienda di Alba è molto lenta nei lanci di prodotti: dall’idea alla realizzazione sul campo passano anche anni — è il caso dei Nutella Biscuits, che hanno richiesto 10 anni di test — ed è per questo che sono in grado di indovinare quello che le persone cercano. “Sono convinto che non sia una precisa strategia di marketing — ha aggiunto il numero uno di Adm — perché non conviene all’azienda, dato che creerebbe tensioni con la rete dei punti vendita, e produrrebbe solo un danno all’azienda”.
il ritmo di rifornimento dei supermercati non è sufficiente a rispondere alla domanda. Quanto durerà questa mania? Gli analisti del mercato non si sbilanciano: «Non sappiamo quando la domanda si assesterà», spiega Massano. E aggiunge: “Se guardo agli ultimi cinque anni questo è certamente il lancio più importante di un nuovo prodotto. Nel senso che è quello che ha avuto maggiore successo nei primi giorni di vendita. E questo fa pensare che i riacquisti dopo il primo saranno numerosi”.
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