Nuvoletta: arrestati Antonio, Filippo o’ russo e Filippo o’ cecato

Antonio, Filippo O'cecato e Filippo O'russo, della famiglia Nuvoletta arrestati oggi per possesso illegale di hashish.

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Carabinieri

Non solo funghi e tartufi nei sottoboschi. Da oggi grazie ai Nuvoletta di Marano, se si facesse sufficientemente attenzione, ci si potrebbe imbattere, anche, in panetti di hashish. Questo è stato dimostrato dai militari dell’Arma dei carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli, i quali il 7 novembre scorso, durante una perquisizione nei boschi di proprietà della famiglia camorristica Nuvoletta, hanno rinvenuto vari secchi al cui interno erano stipati per un totale di 6,6 chilogrammi di hashish in panetti. Per tutto questo Antonio e i due Filippo dei Nuvoletta stamane sono stati condannati, pur essendo già agli arresti domiciliari, a scontare una maggiorazione di pena in carcere per detenzione illegale di stupefacenti.

Antonio Nuvoletta, Filippo O’russo e Filippo O’cecato sotterravano panetti nei boschi di famiglia

In realtà quando i militari dell’Arma dei carabinieri hanno operato le perquisizioni, muniti di metal detector, erano operativi affinché venissero sequestrate armi ordinarie e da guerra e, invece, si sono imbattuti in un “giardino segreto”. La Direzione Distrettuale Antimafia ha oggi notificato, per il tramite del Nucleo investigativo di Napoli dei militari dell’Arma dei carabinieri, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i tre affiliati di camorra interni alla famiglia camorristica dei Nuvoletta. Gli arrestati sono Antonio Nuvoletta (3o anni di Mugnano), Filippo Nuvoletta, detto O’ russo (48 anni di Marano) e Filippo Nuvoletta, detto O’ cecato (34 anni di Mugnano).

Dagli arresti domiciliari alla custodia cautelare in carcere

I 6,6 chilogrammi di hashish sono stati trovati sotto terra, distribuiti in 35 panetti, in seguito al decreto della Procura di Napoli per perquisire le abitazioni degli indagati, ritenendo che possedessero armi nascoste nelle proprie abitazioni, pur scontando gli arresti domiciliari. Ma non erano armi quelle che i metal detector avevano rivelato nel sottobosco, bensì droga. .