OCEANUS: subito il Registro dei Tumori in Sardegna!

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di OCEANUS onlus

OCEANUS: subito il Registro dei Tumori in Sardegna!Più siete lontani dalla Sardegna è più dovete pretendere di essere informati su quanto sta accadendo!

Il 2 febbraio 2011 i medici per l’’ambiente attraverso l’’avv. Vittoria Operato hanno consegnato alla V commissione Sanità

presieduta da Michele Schiano della regione Campania la legge per istituire il registro tumori della regione.
Da questo risultato è partita la proposta di Oceanus di informare e spronare i nostri soci in Sardegna a muoversi nella stessa direzione

Adriano Salis consigliere della regione Sardegna ha accolto il nostro invito, contattato da un socio e corrispondete di Oceanus onlus, Marcello Abis, nonché presidente di Sardegna virtuosa, presentando, l’11 Febbraio 2011, un’interpellanza al consiglio della regione Sardegna in particolare all’assessore alla Sanità, per l’immediata istituzione del Registro Tumori.
Il registro dei tumori non e’ mai stato attivato e senza è impossibile stabilire una relazione, valida in tribunale, di causalità tra la crescita esponenziale di tumori su un certo territorio e la presenza di una discarica, di un sito industriale o di un poligono di tiro, proprio come a Quirra.

Insieme all’interpellanza firmata da Adriano Salis è partita anche una petizione online su: http://www.thepetitionsite.com/1/subito-il-registro-dei-tumori-in-sardegna/
le firme saranno consegnate al presidente della regione Sardegna.

La Sardegna è una terra fantastica, il suo patrimonio culturale e ambientale dovrebbe essere tutelato dalle istituzioni eppure il semplice diritto all’informazione su quanto accade in questa regione è sempre più spesso violato.

Lo scorso gennaio nelle acque di Porto Torres, una nave cisterna perse parte del carico riversandolo in mare, la società E.On responsabile dell’incidente ha goduto del completo anonimato sui media nazionali che non ne hanno dato notizia

Nel silenzio assordante dei media italiani Oceanus lanciò da subito la notizia dalla pagina di facebook raccogliendo e divulgando le voci e le foto dei centinaia di cittadini che scesero in strada, a Porto Torres, dando vita ad una rabbiosa, accorata manifestazione spontanea.

Come già accaduto con le proteste dei pastori, anche in quell’occasione i media esclusero la Sardegna dall’informazione, rifiutandosi di parlare fra l’altro degli enormi interessi dell’Eni, che vorrebbe impiantare a Porto Torres il più grande deposito costiero di idrocarburi del Mediterraneo. Un progetto che è passato sotto silenzio e che regalerebbe alla costa sarda un enorme traffico di navi cisterna nel golfo dell’Asinara. Lo sversamento di gennaio potrebbe dunque essere solo la prima goccia di una grande marea nera made in Italy.