Oggi è il Giorno della Memoria: per non dimenticare l’orrore della Shoah

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Oggi è il Giorno della Memoria: per non dimenticare l'orrore della Shoah

E’ il Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale che viene celebrata il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto.

E’ il Giorno della Memoria. Ricorrenza internazionale, viene celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. In quel giorno del 1945 le truppe sovietiche della 60esima Armata del 1º Fronte liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Il 2021 è stato l’anno più “antisemita” dell’ultimo decennio, secondo un rapporto dell’Organizzazione sionista mondiale insieme all’Agenzia ebraica pubblicato in occasione della Giornata della Memoria. Anche in Italia assistiamo ad una grave recrudescenza dei fenomeni di antisemitismo. L’ultimo avrebbe come vittima un bambino di soli 12 anni insultato e aggredito perché ebreo.

Proprio per questa ragione si moltiplicano le iniziative per non dimenticare l’orrore della Shoah. Per tramandare ai più piccoli la consapevolezza di quanto accaduto solo ottanta anni fa, sono stati pubblicati nuovi volumi e anche fumetti.

Secondo la relazione dell’Organizzazione sionista mondiale insieme all’Agenzia ebraica, nell’anno appena trascorso, si sono verificati “più di 10 incidenti antisemiti al giorno”. “La revoca dei lockdown dovuti al Covid in Europa – ha spiegato il Rapporto – ha portato a un drammatico aumento dell’antisemitismo, insieme a una crescita del numero di incidenti antisemiti avvenuti nel maggio 2021”, durante il conflitto tra Hamas e Israele.

Al tempo stesso, il 2021 – nonostante il gran numero di incidenti antisemiti – secondo il Rapporto “è l’anno in cui nessun ebreo nel mondo è stato ucciso per antisemitismo”. I maggiori incidenti registrati hanno compreso vandalismo e distruzione, graffiti e dissacrazione di monumenti e propaganda. Gli incidenti di aggressione fisica o verbale hanno rappresentato meno di un terzo del complesso.

Secondo la ricerca, l’Europa è in cima alla lista degli incidenti, con circa il 50% del totale. Dietro c’è il Nord America, con in testa gli Usa (30%) e poi il Canada, ma anche – dall’altra del globo – l’Australia.