Rinnovare i contratti e cambiare la legge 107. Questi gli obiettivi principali della mobilitazione indetta dai sindacati confederali della scuola Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams che oggi portano la scuola in piazza in varie città italiane “per lanciare unitariamente al governo un messaggio molto chiaro: dare più valore al lavoro della scuola è un’assoluta priorità, non siamo disponibili a subire passivamente un modello di scuola e di organizzazione del lavoro che mette in discussione valori e principi costituzionali”.
La scuola in piazza oggi. Le richieste dei sindacati
Cinque le richieste dei sindacati, come riporta askanews: “E’ prioritario ripartire dalle professionalità di chi lavora nella scuola per risolvere le tante criticità che la legge 107 e quella di Stabilità per il 2015 hanno già creato e possono creare. Di quelle leggi puntiamo a ottenere le modifiche necessarie per evitare che producano i loro effetti più deleteri; vogliamo difendere e valorizzare gli spazi della contrattazione e della collegialità, garantendo partecipazione e libertà; chiediamo la stabilizzazione dei precari docenti e ATA, ingiustamente esclusi dal piano delle immissioni in ruolo, per dare certezza e continuità al lavoro anche alla luce della sentenza della Corte di Giustizia Europea; chiediamo il rinnovo del contratto nazionale, riconosciuto come diritto di tutti i lavoratori pubblici dalla Corte Costituzionale; giudichiamo inaccettabile la decisione del Governo di stanziare solo 200 milioni, nella legge di Stabilità 2016, per il rinnovo dei contratti pubblici. I lavoratori della scuola vivono una gravissima emergenza retributiva e non meritano di essere ulteriormente umiliati con stipendi inadeguati, mancata valorizzazione professionale e cancellazione di diritti”.
“Le manifestazioni indette in tutti i territori andranno a comporre il mosaico delle nostre richieste, rendendo forte e visibile la presenza di una scuola che, unita, non si arrende. Se le voci della scuola non troveranno ascolto, la mobilitazione continuerà perché la scuola pubblica è un patrimonio del Paese che non può essere dilapidato”, concludono le organizzazioni sindacali.
La scuola in piazza anche a Napoli con un particolare gratta e vinci di protesta
A Napoli il corteo partirà alle 9 da Piazza Matteotti verso la Prefettura in Piazza del Plebiscito. Tra le varie iniziative, a spiccare è il “gratta e vinci” per gli insegnanti precari. Un tagliando speciale, che ironizza sulle laboriose fasi di assunzioni previste dalla Legge 107 del 2015. il riferimento è, in particolare, alla fase B del piano di immissioni in ruolo, contraddistinta dall’algoritmo ministeriale che ha assegnato la sede ai precari in modo automatizzato e senza mai esplicitare l’effettiva consistenza delle sedi rimaste vacanti sul territorio nazionale e provinciale.