Oltre al danno la beffa: No alla fiaccolata organizzata per lo stupro fantasma

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di Prutusin’ Ogni ‘Mnest

Seviziata e violentata”,  “Orrore a Napoli”, “Aggressione davvero brutale, aggravata da sevizie”. Questi i titoli comparsi sui più importanti quotidiani nazionali, riguardo allo stupro della studentessa universitaria 23enne, (mai) avvenuto martedì 4 giugno a Via Mezzocannone.

La questione ha catturato l’attenzione della stampa, che ha riportato con estrema cautela i particolari veritieri della violenza mai consumata, con versioni patetiche e alquanto fantasiose; secondo le quali la malcapitata “tenuta di spalle sotto minaccia armata per tutta la durata della violenza sessuale, urlava, ma nessuno ha sentito”.

D’altronde è ovvio che ci siano “scippi e vandali, quei vicoli sono il regno delle baby gang”, asserisce un altro cantastorie di insigne testata, che approfitta dello stupro fantasma per elencare gli infausti eventi passati avvenuti in diverse zone di Napoli.

Insomma oltre al danno, che ha fatto di questa pessima (e ahimè tristissima) invenzione la ciliegina sulla torta di una lunga serie di violenze in una città difficile (furbamente rispolverate per l’occasione), la beffa della menzogna raccontata per stress da studio e pressioni familiari.

Una frottola sostenuta da articoli tarocchi in cui “i referti medici confermano la violenza”, che ha prodotto una lettera di solidarietà firmata da un ragazzo qualunque e circolata sui social network; nonché la mobilitazione di sindacati, associazioni e studenti, che hanno organizzato una fiaccolata prevista per il 20 giugno, giustamente annullata con la scoperta della clamorosa balla.

Eppure c’è chi vuole manifestare ugualmente, chi vuole portare una torcia nonostante la fiaccolata sia stata impulsata da una burla colossale, una mera invenzione di una studentessa stressata (ma non per questo giustificabile).

Una fiaccolata è espressione di solidarietà. Ma col corteo del 20 giugno si sarebbe solidali verso che cosa? Verso una studentessa troppo stressata (che va curata) che inventa un’assurda e irrispettosa fandonia per eludere le pressioni dei parenti?

Questa fiaccolata non s’ha da fare !! O almeno non il 20 giugno. Si mancherebbe di rispetto a tutte quelle donne che veramente subiscono violenze fisiche e psicologiche; che vanno dai pestaggi quotidiani agli sfregi permanenti con l’acido o alla “nuova moda” di bruciarle vive.

Ogni giorno in Italia 15 donne vengono violentate, per un totale di centodiciottomilaseicentoventicinque donne l’anno. E una fiaccolata è d’obbligo per esprimere il dissenso comune contro le efferate violenze di cui sono vittime.

Ma perché aspettare uno stupro di risonanza nazionale, se le violenze sono all’ordine del giorno? Perché non organizzare la fiaccolata in futuro, senza una brutale causa scatenante? Avrebbe molto più senso e valore riunirsi in un giorno qualunque per dire NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE. Perché mentre tutti saranno lì a portare la loro fiaccola, in quel giorno qualunque 15 donne staranno subendo uno stupro che, forse e purtroppo, terranno nascosto per sempre.