Cosa succederà adesso non lo sa nessuno. Ma, questo, si, l’unica cosa certa è che non finirà qui. Situazioni come questa sono come autentiche partite a scacchi. Dopo la propria mossa arriva, immancabile, quella dell’avversario. E l’omicidio di Annunziata D’Amico è una mossa importante, rumorosa. Adesso si attende solo quello che, purtroppo, dovrà accadere.
Annunziata D’Amico potrebbe essere stata uccisa per il rifiuto al pagamento di una tangente sul traffico di droga
Lo attendono gli abitanti di Ponticelli, gli inquirenti. E anche gli autori dell’agguato in cui è rimasta uccisa la sorella dei boss Giuseppe e Antonio D’Amico. Una vera e propria esecuzione che potrebbe essere stata decisa dai vertici della cosca rivale dei De Micco. Alla base di tutto, il controllo delle piazze di spaccio nel quartiere partenopeo. E la richiesta di una tangente per chiunque detenesse l’autorità nelle altre zone, come, appunto, nel rione Conocal. La D’Amico avrebbe risposto con un deciso no. E proprio quel “no” potrebbe esserci alla base della sua condanna a morte.
Ritrovata in fiamme un’auto nera. Potrebbe essere quella usata dai killer di Annunziata D’Amico
Nel frattempo, un’auto nera completamente data alle fiamme è stata trovata nella zona a ridosso tra Ponticelli e Poggioreale. Si tratta di una Suzuki Swift nera, che corrisponderebbe alla descrizione fatta da una donna che, di ritorno dalla spesa, ieri mattina, negli attimi successivi all’omicidio, è stata tamponata da una vettura molto simile a quella ritrovata.