Il figlio del boss Luigi Baccante, capo dell’omonimo clan di Marano e condannato per essere tra i mandanti dell’omicidio del giornalista Giancarlo Siani, ucciso il 23 settembre 1985 a soli 26 anni, come scrivono i colleghi de Il Mattino, percepisce il reddito di cittadinanza
La legge prevede infatti che solo chi abbia commesso delitti connessi con l’associazione mafiosa, con il terrorismo e l’eversione, non debba beneficiare del reddito, pertanto il figlio del boss può ottenerlo.
“Un uomo di camorra non può essere mantenuto dallo Stato, un insulto alla memoria del giornalista e a tutte le vittime”, il commento del Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.
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