Domani, giovedì 17 marzo, ci sarà la pronuncia della sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Napoli sul processo contro Vincenzo Carnevale, marito e assassino di Giuseppina Di Fraia. In aula ci sarà presente una delegazione di cui faranno parte l’assessore ai giovani Alessandra Clemente e la consigliera alle Pari opportunità Simonetta Marino, le quali si stringeranno attorno alla famglia della donna per ribadire con forza quello che è stata l’importante motivazione all’accoglimento della costituzione della parte civile del Comune di Napoli nel processo: “La violenza di genere non rappresenta solo una lesione dei diritti della singola donna né si può ridurre ad una questione privata, ma costituisce un vulnus per la società tutta e la collettività residente nel territorio comunale. Il Comune si è, quindi, leggittimamente costituito parte civile in quanto impegnato nella difesa del principio di uguaglianza e nell’attuazione di politiche concrete per ‘determinare le effettive condizioni di pari opportunità tra uomini e donne. Saremo lieti se ciascuna associazione amica si unisse alla delegazione con una rappresentante. L’appuntamento è per domani, giovedì 17 marzo, ore 9.30, al Nuovo Palazzo di Giustizia del Centro Direzionale, Torre C., piano 14, Aula 314”.
14 febbraio 2013, omicidio Giuseppina Di Fraia
Sono passati tre anni dalla morte di Giuseppina Di Fraia, avvenuta per mano dell’uomo che le aveva giurato amore eterno, il marito Vincenzo Carnevale. La donna morì proprio il giorno di San Valentino, il 14 febbraio 2013, dopo tre giorni di agonia. Aveva 52 anni.
Il marito la investì con l’auto (a Pianura) e dopo aver inscenato un finto tentativo di volerla soccorrere, la scaricò in strada e le diede fuoco.
Ricordiamo che Vincenzo Carnevale il 17 aprile del 2014 anno fu condannato all’ergastolo al termine del processo con rito abbreviato.