Omofobia e razzismo dilagante a Napoli, bisogna ringraziare la propaganda elettorale di Salvini?
Nella tarda serata di ieri, verso le 22:00, nei pressi dell’emancipata zona universitaria di Piazza Dante, una coppia di omosessuali è stata insultata e aggredita da un vacuo vessillo di umanità, dopo essersi abbracciati e baciati in pubblico. L’aggressore non è stato ancora identificato, ma sicuramente non ha avuto completa soddisfazione della propria aggressione grazie al tempestivo intervento di un individuo di buon senso, che lo ha prima imbrigliato e poi ha richiesto il pronto intervento sanitario per le giovani vittime.
Due giovani vittime non di una Napoli omofoba, ma di una politica nazionale xenofoba
Uno dei due ragazzi è stato ricoverato all’Ospedale Pellegrini per essere medicato con due punti di sutura a un labbro, mentre l’altro superato lo choc ha effettuato una querela nei confronti di ignoti. In base alla testimonianza del soccorritore la giovane coppia si trovavano a Piazza Dante nelle vicinanze dell’arco di Port’Alba. I ragazzi «si stavano baciando e sono stati aggrediti da un giovane». Subito dopo aver arrestato l’uomo da orda, l’eroe 31enne ha risposto alle richieste di aiuto dei giovani, «uno di loro aveva il volto livido ed è stato medicato al Vecchio Pellegrini con due punti di sutura al labbro».
Appena appresa la notizia l’Arcigay di Napoli ha subito manifestato la propria solidarietà e assistenza nei confronti dei due ragazzi. Antonello Anteo Sannino, presidente dell’associazione, ha dichiarato che: «stiamo ancora verificando chi fosse il ragazzo e vogliamo offrirgli tutto il nostro appoggio, ma nella giornata contro la violenza sulle donne che avvenga un attacco di natura omofoba è estremamente preoccupante. Sorprende che sia accaduto a pochi passi da piazza Bellini, il cuore dell’integrazione dell’identità di genere».
In accordo con lo sconcerto dell’Arcigay e sconfessando le diciarazioni della presidenza della II Municipalità, sottoliniamo come Napoli e la sua cultura non siano mai state omofobe e razziste e che questi episodi stiano capitando guarda caso a cavallo della propaganda elettorale e della politica di movimento della Lega Nord. Quest’ultima è non Napoli ha xenofobia nelle vene, è la Lega Nord che, a partire dal proprio becero e vacuo etnofederalismo, sta montando a suo vantaggio l’esasperazione generale delle masse e soprattutto di quelle fasce della popolazione più povere e miserabili. A partire da un ridicolo e zoologico spontaneismo la Lega Nord intende fondare un proprio braccio politico meridionale, foraggiando il popolo napoletano di fantasie e paure.
Le risse pubbliche tra residenti e immigrati, tra rom e africani, sono figlie di un’inesistente politica per l’integrazione e l’ospitalità. La Lega Nord tenta di occludere questo vuoto, appellandosi alla cieca rabbia e all’acefala azione della plebe.
Quando si ritornerà a guardare alle nostre origini? Le terre meridionali, se di razzismo si vuole parlare, sono sempre state caratterizzate da un razzismo transitivo, un razzismo che apre agli altri invece di renderli invisibili? L’unico razzismo meridionale mai esistito è stato quello mediterraneo, multiculturale, fondato sulla mescolanza del sangue e dei linguaggi. Ciò che l’oscurantismo non può permettere, a Napoli è possibile, il trionfo della cultura sulla sulla biologia.