Oreste Pipolo, il “fotografo dei matrimoni”, da molti (soprattutto a Napoli) considerato un’icona, si è spento stamattina a 65 anni. Maestro del reportage fotografico delle nozze, status symbol delle spose più in, Pipolo ha lanciato un vero e proprio genere nel settore, riuscendo a coniugare nei suoi servizi fotografici antichità e contemporaneità, scegliendo spesso come sfondi per le foto-ricordo di nozze, gli scenari più suggestivi della Napoli storica e antica e realizzando dei set fotografici degni di un ambiente cinematografico. Negli anni il suo nome è diventato una garanzia di qualità e professionalità, accreditandosi come uno dei fotografi di maggior fama e bravura al mondo. Ha tenuto seminari, mostre, ha scritto un libro sulla tradizione matrimoniale partenopea “Napoli a nozze”. Ha attirato l’attenzione di famosi registi e artisti, che hanno saputo apprezzare il suo lavoro.
Di recente stava curando un progetto fotografico ispirato al Cristo Velato della Cappella di Sansevero, “Napoli velata”, incentrato su soggetti ricoperti da un velo nero. L’occhio di Pipolo riusciva a cogliere in quegli scatti la bellezza velata della propria città, in quel connubio moderno e antico che ha tanto caratterizzato tutta la sua produzione. Soggetti in carne ed ossa così come statue, busti, sculture e monumenti storici, sono stati ricoperti da un velo che secondo Pipolo rappresentava al meglio la sua città, “bella, ma incapace di esprimere tutto il suo splendore”.I ritratti in bianco e nero sono stati realizzati in scenari caratteristici e suggestivi del capoluogo partenopeo
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