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Ospedali in Campania: liste d’attesa fino a sei mesi e sale operatorie chiuse dopo le 14

In Italia esiste la Fuda dei Cervelli all’esterno, in Campania invece la Fuga dei Malati. Sono infatti sempre di più i pazienti con gravi patologie che scelgono di farsi curare fuori dalla Campania. Il problema sono sopratutto le lunghe liste d’attesa degli Ospedali in Campania, ma anche il fatto che alcuni nosocomi, se non tutti, per le sale operatorie seguono orari che vanno dalle 8 alle 14. La conseguenza a tutto ciò è un calo drastico dei ricoveri ordinari chirurgici.

Gli Ospedali in Campania hanno fatto registrare infatti un calo del 9% circa dei ricoveri ordinari chirurgici, nel primo trimestre del 2015. Liste d’attesa lunghe e sale operatorie chiuse sono la causa principale. Al Pascale, ad esempio, Anna Canzanella (FP Cgil Napoli) e Erni Guarino (FP Cgil Pascale), come riporta il corrieredelmezzogiorno.it, “hanno diffuso un documento nel quale senza mezzi termini si parla di livelli di attesa inaccettabili per una regione come la nostra, e comunque non degne di un Paese evoluto occidentale”. Si parla di attese di 122 giorni ad un massimo di 127 per un intervento di tumore alla mammella, da 94 a 113 giorni per i tumori della prostata, da 58 a 161 giorni per i tumori dell’utero. E ancora, da 34 a 88 giorni per tumori del colon retto e da 17 a 39 giorni per tumori ai polmoni. Per la tiroide invece in 3 mesi si sono registrati solo 6 giorni di interventi a fronte di una lista d’attesa che a tratti ha raggiunto anche i 6 mesi. E sempre al Pascale 3 sale operatorie delle 6 disponibili restano chiuse. Mentre quelle aperte sono attive solo dalle 8 alle 15.

In altri Ospedali in Campania la situazione non è di certo migliore, anzi, nosocomi come il San Paolo di Fuorigrotta e all’Ascalesi del centro storico, e non solo, seguono orari per le loro sale operatorie ancora più ristretti, dalle 8 alle 14. Tuttociò ovviamente convince molti ad andare altrove.

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Francesco Healy

Ho sempre odiato, sin dalla nascita, le bugie e le ingiustizie, dunque da grande avevo solo due strade da poter percorrere, quella del detective o del giornalista, ho scelto la seconda e il potere della penna, da sempre affascinato da tale professione.

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