Alcuni giorni fa, ‘Il Fatto quotidiano’, con Antonello Caporale, ha intervistato la milanesissima scrittrice Sveva Casati Modignani, il cui vero nome è Bice Cairati. L’81enne, che con i suoi libri ha superato le dodici milioni di copie vendute, ha raccontato, con grande rammarico, la disillusione del capoluogo meneghino di fronte all’emergenza Coronavirus e alla sua gestione. “L’esito di questa sciagura la intesto alla bella gente chiamata a curare la cosa pubblica. Gente di quattro soldi, senza capacità e senza moralità. Cosicché le dimensioni di questa tragedia si sono fatte catastrofiche”.
E alla domanda su come mai la pandemia abbia avuto sviluppi così devastanti proprio in Lombardia, cuore dell’economia italiana, lei ha risposto togliendo la maschera a un modo di pensare purtroppo già ben conosciuto, ma che ogni volta sorprende. “Infatti i tanti bauscia che conosco bene si domandano stupefatti: ma come è possibile? A noi è successa una cosa simile invece che a Napoli?”. Ecco, la rivelazione su cosa accade nei salotti milanesi, dove si discutetà con sorpresa dello spazio e degli elogi dedicati dalle tv di tutto il mondo a una eccellenza come il Cotugno. Chiedendosi come mai sia stato il professor Paolo Ascierto ad ottenere certi risultati e domandandosi chi avesse realmente ragione nella discussione con Galli. E forse, chissà, sarà passato per la mente di qualcuno che forse i provvedimenti presi da de Magistris e De Luca, per quanto perentori, tanto sbagliati non sono stati.