Pantani, riaperta l’inchiesta sul giro di scommesse gestito dalla camorra: “Non poteva vincere”

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Pantani, riaperta l'inchiesta sul giro di scommesse gestito dalla camorra: "Non poteva vincere"

A 25 anni di distanza si indaga ancora sui fatti che portarono alla squalifica di Marco Pantani da un Giro d’Italia praticamente già vinto e su cui aleggia l’ombra della criminalità organizzata con la gestione delle scommesse clandestine.

La Procura di Trento, guidata da Sandro Raimondi, ha riaperto le indagini su un ipotetico complotto per alterare le analisi del sangue del ‘pirata’ a Madonna di Campiglio per poi escluderlo dalla Corsa Rosa che stava dominando.

Dietro ci sarebbe stato il giro degli scommettitori legati alla Camorra: il campione andava eliminato dalla gara perché era il favorito, anche nelle puntate.

La nuova inchiesta è stata affidata alla pm della Dda Patrizia Foiera, e in realtà è stata avviata un anno fa in seguito agli esiti del lavoro terminato nel 2022 dalla Commissione Antimafia. Esiti secondo i quali bisognava indagare ancora sulle “anomalie” legate a quella vicenda su cui, dunque, non è ancora stata messa la parola fine. Venerdì mattina, si è appreso, la pm Foiero si è recata nel carcere di Bollate, in provincia di Milano, per sentire come persona informata sui fatti (non prescritti, è stato appurato) Renato Vallanzasca, il quale, essendo in condizioni di salute precarie, non sarebbe riuscito a rispondere alle domande.

Fu infatti il bel Renè, una ventina di anni fa, a raccontare che, durante la sue detenzione, era stato avvicinato da un altro detenuto, un camorrista, che gli avrebbe detto di non scommettere sul Pirata perché quel Giro “non lo avrebbe finito”.

Un tassello questo, che, assieme ai racconti e alle intercettazioni di alcuni camorristi, ha portato a ipotizzare in almeno due inchieste , poi archiviate, che la criminalità organizzata campana sarebbe intervenuta per evitare che il ‘pirata’ portasse la maglia rosa fino a Milano. Per questo Pantani, che si stava aggiudicando il trionfo, è stato controllato prima della tappa di Madonna di Campiglio, quando i risultati degli esami antidoping sul sangue, prelevatogli di primo mattino, mostrarono un valore di ematocrito di 52, oltre il limite consentito che è di 50. Quel test portò a squalificare il campione romagnolo e da quel giorno, probabilmente, cominciò il suo declino.

L’indagine è a modello 44, ossia senza titolo di reato e senza indagati. Nel fascicolo è confluita anche una corposa memoria presentata dai legali della madre di Pantani. Il pm ha comunque già sentito parecchie persone e ne dovrà ascoltare altre per cercare di ricostruire il presunto giro di scommesse clandestine nel tentativo di ‘scrivere’ o ‘riscrivere’ una pagina importante sul tramonto del ‘pirata’.