Un altro esempio di cinica violenza e spietata anarchia irrompe nella quotidianità della città partenopea e, ancora una volta, coinvolge gli automobilisti indifesi, in balia dei parcheggiatori abusivi. Ieri nella traversa Giulio Einaudi, nella zona Porto di via Marina, tra l’ospedale Loreto Mare e corso Garibaldi, le telecamere degli uffici bancari hanno registrato nella mattinata di ieri una sconvolgente aggressione. La vittima dell’aggressione è stata un automobilista che, molto probabilmente, ha rifiutato di assecondare il racket impostogli dal parcheggiatore abusivo. A pronto rifiuto pronta reazione del parcheggiatore, il quale ha sferrato un destro in pieno volto del malcapitato, il quale ha perso immediatamente i sensi e come un sacco di patate è caduto, senza resistenze, in balia della gravità, sul manto stradale. L’uomo, prostrato e inerme, è stato raggiunto da altri due colpi a volto, strattoni e brutali strisciamenti.
L’abusivo ha potuto esercitare la coercizione e il proprio potere punitivo indisturbato, nella totale apatia dei passanti e dei medici in transito. L’unica reazione di “solidarietà”, forse da definire meglio come un timido scrupolo di coscienza e una fragile percezione del limite, è pervenuta da un secondo parcheggiatore abusivo, che ha richiamato il “collega” alla calma è lo ha convinto a soccorrere il malcapitato e a condurlo al pronto soccorso. Secondo alcune testimonianze l’aggressore è stato identificato, ma si ignora l’identità dell’aggredito, del secondo parcheggiatore, che come si vede dal circuito di videosorveglianza risulta complice dell’aggressione pur non essendone il diretto esecutore e del camice bianco sullo sfondo, il quale pur essendo un pubblico ufficiale non interviene o presta soccorso all’automobilista percosso.
L’orizzonte di senso dal quale questo ennesimo episodio si segrega è un regime di totale anarchia, un vuoto di legalità dove i cittadini non sono tutelati dallo stato di diritto e sono come in totale balia di cavernicoli.
Ancora una volta ricordiamo che il fenomeno dei parcheggiatori abusivi possiede una natura criminale organizzata, che si struttura su una gerarchia e regole non scritte imposte dalla Camorra. Come è possibile notare, anche superficialmente, ogni parcheggiatore abusivo esercita una estorsione su cui pesa il pagamento di una percentuale alla Camorra di zona. Dove c’è un parcheggiatore c’è un cosiddetto “palo” e un funzionario di Camorra addetto al settore economico criminale di competenza. Una struttura del genere testimonia che i parcheggiatori abusivi sono collusi, se non addirittura dipendenti dalla e della camorra, ragion per cui i loro crimini vanno riconosciuti e perseguiti come qualsiasi altro fenomeno di criminalità a finalità mafiosa.
Le denunce del Presidente della I Municipalità Fabio Chiosi dell’ottobre scorso e il flash mob promosso dal primo cittadino “non sono bastati” a scoraggiare questi criminali, ragion per cui si necessiterebbe un lavoro strategico più serio da parte delle polizie giudiziarie che operano nell’antimafia.
Con le parole di Fabio Chiosi rammentiamo che “alcune intere strade sono in mano ad autentici delinquenti che gestiscono il parcheggio abusivo”; ragion per cui ci chiediamo chi lavorerà per eliminare questo fenomeno criminale organizzato?
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